DOPO LA SENTENZA
"Si chieda scusa ai sei ragazzi"
Sei tifosi Pro Patria assolti, Cornacchia contro la giunta per la decisione di costituirsi parte civile nel processo sul "caso Boateng"
La linea della giunta pare essere quella di voler dimenticare quello che successe allo stadio Speroni il 3 gennaio 2013, durante l’amichevole fra Pro Patria e Milan, sospesa per la polemica di Kevin Boateng contro i tifosi, sostenendo di essere stato oggetto di ripetute provocazioni razziali.
Basta cercare colpe e responsabilità per quella vicenda di presunto razzismo che invece la corte d’appello ha decretato che non ci fu, disponendo l’assoluzione dei sei tifosi imputati: questo pare l’atteggiamento di Palazzo Gilardoni.
Ma l’altra sera il presidente del consiglio comunale Diego Cornacchia, come aveva sostenuto fin dal primo giorno, ha voluto riversare il proprio sdegno verso la gran parte degli esponenti dell’esecutivo Farioli. Nel suo mirino la scelta di costituirsi parte civile al processo contro i supporter bustocchi: «Ve lo dissi che non bisognava farsi trascinare, di non drammatizzare, di occuparsi di altre questioni. Ora la sentenza di assoluzione dimostra che fu un errore lasciarsi andare a una decisione umorale e cervellotica, impegnando la nostra avvocatura comunale e gli uffici in un iter giudiziario lungo ma che non aveva senso».
Così per Cornacchia, giunti a questo punto, esiste un modo per riparare all’errore commesso: «Bisogna chiedere scusa a questi sei ragazzi». Eppure il vicesindaco Giampiero Reguzzoni, incaricato della risposta a nome della giunta, ha difeso le mosse compiute: «Come città fummo sottoposti a una gogna mediatica che cercava di offuscare il valore di una Busto che, secondo i suoi principi, si prodiga per favorire solidarietà e tolleranza. Crediamo sia stato giusto costituirsi parte civile, tanto che il tribunale di Busto ha decretato la fondatezza delle nostre ragioni e tutelabili i principi proposti. Poi certo la corte milanese ha riformato il giudizio e noi lo accettiamo».
Fatto sta che Cornacchia è rimasto della sua idea sul caso Boateng: «Le sentenze, che sono fatte da uomini, recepiscono gli umori della gente e noi abbiamo contribuito a creare quel clima come amministrazione. Io resto straconvinto che fu una decisione errata, infondata e amministrativamente da "ciula". A questo punto, se proprio il municipio non vuole scusarsi con i sei tifosi assolti, che almeno mandi loro una lettera di compiacimento per il recente verdetto».
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