COLPA DEL CALDO
«Siamo invasi dalle cimici»
Allarme della Coldiretti: proliferazione senza precedenti, agricoltura in difficoltà
Continua l’invasione di cimici nelle case, nei giardini ma soprattutto nei campi del Varesotto: tanto che la Coldiretti lancia l’allarme per le ricadute sulle colture di stagione.
«Gli ortaggi sono a serio rischio per la proliferazione eccezionale degli insetti - conferma il presidente dell’associazione di categoria Fernando Fiori -. La colpa è delle temperature ancora molto alte per questo inizio d’autunno: settembre è stato particolarmente caldo e le cimici non sono morte. In queste settimane stanno infestando le coltivazioni in maniera più aggressiva rispetto al passato. I danni sono consistenti e ancora da quantificare».
Le segnalazioni si ripetono da un capo all’altro della provincia, sia da parte di famiglie esasperate per le continue presenze negli ambienti domestici (con il fastidio del cattivo odore nel caso vengano schiacciate), sia da parte di operatori specializzati che devono mettere in conto il rischio economico per le produzioni più scarse: se un tempo l’incontro ravvicinato era tutto sommato raro o tollerabile, adesso sta diventando la norma sia nelle abitazioni, sia negli spazi verdi. E non è facile debellare gli esemplari visto il numero eccezionale. Per l’agricoltura il problema principale è legato alla modalità di nutrimento della cimice, che non mangia ma “succhia” i liquidi, indebolendo e facendo morire qualunque tipo di pianta.
Per fortuna si sono salvati i piccoli frutti della bella stagione, ma ora rischiano di soffrire le specialità tipiche della tornata autunnale. Una cosa simile, e altrettanto fastidiosa anche se meno dannosa per il settore primario, sta avvenendo con le zanzare: in netto anticipo c’è stato l’arrivo degli sciami già dalla scorsa primavera e ora bisogna sopportare il ritardo dell’addio ai piccoli “vampiri”, ancora vivacissimi a causa delle alte temperature.
Tutta colpa del clima impazzito, del mancato arrivo dei primi freddi e del progressivo innalzamento della colonnina di mercurio su scala globale e locale. Freddo e piogge non saranno il massimo per le gite ma la loro mancanza sta mettendo in ginocchio fiumi, laghi e agricoltura. Per questo fanno ben sperare le previsioni per il fine settimana: si ipotizza un abbassamento delle temperature «anche se non brusco, ma piuttosto graduale - spiega Paolo Valisa del Centro Geofisico Prealpino -. Le massime arriveranno comunque a 15 gradi. Qualche nuvola fino a sabato, poi dovrebbe piovere domenica anche se le previsioni danno ancora margini di incertezza».
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