L’INTERVISTA
«Siamo nel posto che ci compete»
OJM in Champions, la felicità di Bulgheroni: «Soddisfazione grande. Beneficio economico e opportunità per la squadra. Il prossimo obiettivo è qualificarsi per i playoff»
Sedici stagioni dopo l’ultima apparizione in Eurolega, Toto Bulgheroni riassapora il ritorno della sua Varese (era lui il patron) nell’Europa di prima fascia. Logico che tra la nuova manifestazione FIBA e il “gotha” del basket internazionale disputato nel 1999-2000 dopo il titolo della Stella ci sia una differenza enorme, ma il consigliere biancorosso apprezza comunque il passo avanti rispetto allo scorso anno: «Tra Eurocup e la nuova Champions c’è stato un fiorire di manifestazioni che hanno diluito il livello delle competizioni europee, pur essendoci molte più squadre competitive rispetto non solo a 40 ma anche a 16 anni fa. Però è una grande soddisfazione poter riportare Varese nel posto che le compete, visto il rispetto e la fama che ancora oggi riscuote questo club a livello internazionale. Ed è stata una bella soddisfazione anche per il pubblico, che giovedì sera è stato numeroso e partecipe nel sostenerci in questa sfida così difficile; il colpo d’occhio dello spareggio contro il Benfica conferma che le Final Four dello scorso anno a Chalon hanno nuovamente trasmesso a tutti l’orgoglio di essere protagonisti in Europa e la voglia di partecipare a una competizione di livello superiore».
E ora quali sono gli obiettivi della nuova avventura europea a livello più alto?
«Ci aspetta una competizione durissima ma molto stimolante: il prossimo obiettivo è provare a chiudere tra le prime 4 del girone e qualificarsi per i playoff. L’accesso alla Champions League ha un risvolto economico rilevante, ma dà anche la possibilità ai tifosi di Varese di seguire una manifestazione molto più interessante rispetto ai turni iniziali della FIBA Europe Cup. Inoltre sarà una grande opportunità da cogliere per una squadra dalla panchina così lunga: questa competizione farà molto bene in termini di esperienza, soprattutto a quei giocatori bisognosi di confrontarsi a livelli così stimolanti».
Certo, c’è stato parecchio da soffrire per superare i portoghesi…
«Sapevamo tutti che non sarebbe stata assolutamente una partita facile: il Benfica è una squadra tosta, esperta e rognosa, col senno di poi nell’ambito delle due partite l’arbitraggio non ci ha certo dato una mano e le nostre condizioni di forma non sono ancora ottimali. Abbiamo sofferto tanto, ma il raggiungimento dell’obiettivo ci dà tanto morale: sappiamo che c’è ancora parecchio da fare, ma con il risultato acquisito si potrà lavorare con più ottimismo e meno fatica».
La squadra è pronta per il debutto in campionato di lunedì a Sassari?
«Sarà un bell’inizio su un campo difficile soltanto quattro giorni dopo due partite nelle quali abbiamo speso tanto dal punto di vista fisico e mentale. Ci aspetta una trasferta dura, ma la squadra è gasata dall’obiettivo raggiunto e sono convinto che disputeremo un buon match. Al completo abbiamo lavorato solo 10 giorni svolgendo 8 allenamenti e 3 partite, si intravedono tante potenzialità interessanti, ma costruire in fretta e bene non sono concetti compatibili».
Bisognerà sfruttare appieno i 20 giorni che separano dall’inizio del doppio impegno settimanale coppa-campionato…
«Prima dell’inizio della Champions ci aspettano le trasferte di Sassari e Milano e il match casalingo contro Caserta: giochiamo a viso aperto e vedremo se riusciremo ad essere competitivi sul campo di due big annunciate della serie A. La forma della squadra? Inutile negare che confidavamo di essere più avanti avendo iniziato al 12 agosto. Però speriamo che ogni squadra abbia una sorta di “pacchetto infortuni” da consumare durante ogni stagione sportiva: noi lo abbiamo già utilizzato abbastanza…».
© Riproduzione Riservata