VERSO IL VOTO
Sindaco, la Lega pensa a Bianchi
Prende corpo il nome del segretario provinciale e sindaco di Morazzone tra i potenziali candidati nella corsa a Palazzo Estense. Tutti i pro (ma anche qualche contro) dell'ipotesi "Matteo giusto"
Spunta il nome di Matteo Bianchi, segretario provinciale della Lega Nord e sindaco di Morazzone, per la successione di Attilio Fontana alla guida di Palazzo Estense. L’ipotesi, suggestiva ma non campata per aria, anzi, ha preso corpo domenica scorsa, dopo il congresso varesino che ha confermato proprio Bianchi al timone del Carroccio (su scala provinciale). L’impasse che sta vivendo la Lega nell’individuare un candidato sindaco, per Varese, in grado di essere al contempo un vero lumbard e una figura gradita agli altri potenziali alleati, ha portato quindi a valutare la discesa in campo del "Matteo giusto", come lo chiamano i militanti. Tra gli sponsor di Bianchi ci sarebbero il sindaco uscente e il parlamentare Giancarlo Giorgetti. E’ bene comunque precisare che al momento è solo un’ipotesi, nulla di deciso. Ma un’ipotesi che verrà approfondita; non un “gettanome” o una chiacchiera tanto per parlare. Ci sono elementi che depongono a favore della candidatura di Bianchi a sindaco di Varese ed elementi invece contrari, ostacoli più o meno ardui. Le motivazioni che spingono la discesa in campo: il segretario provinciale ha grande esperienza amministrativa, essendo al secondo mandato a Morazzone ed eletto sempre con numeri bulgari. Da primo cittadino insomma ci saprebbe fare anche se - come osservano alcuni - un conto è Murazùn altro è il capoluogo. Secondo pregio: Bianchi è giovane, sta bene sia in giacca e cravatta, sia in jeans lisi e camicia a quadri, e ha dimostrato di avere una discreta arte oratoria. Terzo punto a favore, non irrilevante: è il leghista che potrebbe ricompattare il centrodestra, attirando anche i freddi dell’Ncd nei confronti del leader Alfano. Ma ci sono le controindicazioni. La prima: Bianchi è sindaco di Morazzone e in caso di elezione a Varese dovrebbe mollare, in corsa, il suo municipio. E questo turba, non poco, il diretto interessato. Secondo: non è un varesino anche se conosce bene la città e, soprattutto, le dinamiche amministrative. Terza incognita: la Lega. La Lega? Sì, la sezione cittadina, guidata da Marco Pinti, potrebbe storcere il naso, sentendosi scavalcata a vantaggio di uno sì bravo e amico di tutti, ma esterno. Ma soprattutto lui, Bianchi, da convincere ad affrontare una sfida così importante che gli precluderebbe altre sfide, più avanti, quando scadrà il mandato a Morazzone. Per lui e per il Carroccio un dilemma shakespeariano.
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