L’OFFERTA
Somma apre le porte a don Mazzi
Il sindaco si fa avanti dopo il braccio di ferro di Exodus con Gallarate. Fattorie Visconti nel mirino
Se a Gallarate si chiudono le porte per don Antonio Mazzi, a Somma Lombardo sono pronti ad aprirgli i portoni e consegnarli persino le chiavi.
Il mazzo che ha tra le mani il sindaco è quello delle Fattorie Visconti, le antiche (e ormai fatiscenti) stalle che sorgono di fronte al Castello comprate nel 1988 dall’amministrazione comunale per 480 milioni di vecchie lire e da allora in attesa di un progetto di recupero.
«Non voglio entrare nelle vicende gallaratesi né tantomeno nella discussione in atto tra don Mazzi e il sindaco Andrea Cassani», premette il primo cittadino sommese Stefano Bellaria.
«Dico però senza esitazioni che ci piacerebbe collaborare con il sacerdote e la sua Fondazione Exodus, attuando insieme progetti di carattere sociale». L’inquilino di Palazzo Viani Visconti, in carica da giugno 2015, non si limita a lanciare l’amo invitando ufficialmente don Mazzi a un incontro, ma nella sua testa sembra avere già le idee ben chiare su dove voglia arrivare.
«Per Exodus le porte della nostra città sono aperte, anche in termini di spazi di utilizzo. Penso per esempio alle nostre Fattorie Visconti: perché nel suo progetto complessivo di recupero non pensare ad attività economiche che abbiano anche un risvolto sociale? Ci sono dei bandi sovracomunali e sono certo che Exodus sarebbe un valido alleato».
Lo spunto di riflessione nasce dai rapporti sempre più difficili tra la Fondazione di Don Mazzi e i nuovi amministratori leghisti di Gallarate, città in cui la onlus è profondamente radicata da oltre vent’anni.
E’ un legame speciale quello che le unisce, ma se la onlus non dovesse più trovare spazi o opportunità per i propri progetti, sa che a meno di dieci chilometri di distanza c’è chi invece farebbe carte false per accoglierla.
E’ questo il messaggio lanciato da Bellaria, il quale l’ultima volta che parlò pubblicamente delle Fattorie Visconti lo fece in questi termini: «Potrebbero diventare la piazza che Somma non ha. Ogni tanto me la immagino piena di persone, all’interno di un contesto vivo», dove per «contesto vivo» intendeva negozi di prodotti tipici, un bar (meglio una locanda medievale), un ristorante, un ostello, uno spazio all’aperto per eventi, una sala per esposizioni e altri servizi che potrebbero sorgere proprio nel cuore del centro storico e proprio accanto al simbolo della città, il suo Castello.
In questo modo le Fattorie Visconti, secondo Bellaria, potrebbero diventare anche un luogo di aggregazione per i giovani, offrendo così ai ragazzi sommesi un punto di riferimento che oggi non hanno.
Farlo insieme a don Mazzi, che nel rispondere concretamente alle esigenze dei giovani in tema di prevenzione al disagio ha speso praticamente tutta la sua esistenza, appare come una scelta vincente già in partenza.
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