IL SALASSO
Sosta blu corretta per legge
Il Comune ha giocato d’anticipo, variando le Zone di rilevanza urbanistica prima di rivoluzionare il sistema dei parcheggi
Fatta la legge, trovato l’inganno è uno pseudo brocardo caro agli italiani. Varesini inclusi.
A molti di questi ultimi, ovvero ai residenti nella città che ad agosto ha assunto una colorazione tendente al blu oceano in nome del parcheggio, la possibilità di trovare l’inganno dinanzi a un provvedimento così radicale, è sembrato cosa buona e giusta. Per legittimo dubbio, per tutela del portafoglio, per la critica politica eppure per il mero bastiancontrarismo di chi, suo malgrado, dovrà cambiare abitudini o stanziare cospicui fondi per la sosta.
L’inganno - meglio, gli inganni - altro non sono però che le eccezioni previste dalla stessa legge, nel caso il Codice della Strada, il complesso normativo più bistrattato dell’elefantiaco corpo giuridico italiano.
Infatti, proprio l’articolo 7 del Codice della strada, prevede in astratto due precise scappatoie al pagamento della contravvenzione per la sosta negli stalli blu senza pagamento del ticket.
La prima è che i posteggi blu siano disegnati all’interno della carreggiata, ove la corsia di marcia misuri meno dei tre metri regolamentari. E qui, per salvarsi in corner, bisognerà confidare nell’improbabile errore di chi ha disegnato le strisce e armarsi di metro e tanta pazienza, perché in ogni caso, l’unica modalità per resistere all’obbligo di pagamento della contravvenzione sarà ricorrere al giudice di pace.
Se il metro, però, darà ragione agli urbanisti del Comune, non resterà che affidarsi al comma 8 dello stesso articolo 7. Il quale prevede che vi debba essere una equa distribuzione dei posteggi a pagamento e di quelli riservati alla libera sosta.
Il problema è che, in questo caso, l’inganno l’hanno trovato prima gli urbanisti di Palazzo Estense, disegnando quelle che in gergo si chiamano Zone di rilevanza urbanistica (clicca QUI) e facendo approvare le varianti al Piano urbano della mobilità e al Piano generale del Traffico urbano lo scorso 21 febbraio.
Che significa?
Che poiché lo stesso Codice della Strada prevede che su tali zone - individuate per omogeneità di pregio storico e architettonico, densità abitativa, caratteristiche di traffico e altri criteri ancora - sia possibile derogare alla compensazione tra sosta libera e a pagamento, a vantaggio di quest’ultima, il Comune parte in netto vantaggio dinanzi a eventuali chiamate in causa davanti a un giudice.
In attesa che qualche Azzeccagarbugli scopra altri inganni da opporre al prossimo venturo salasso della sosta, non resta che adeguarsi. Preparando le monetine o cambiando mezzo di trasporto.
Per oggi, una terza via non è data e seppure ci fosse, è probabile che anche lì vi sarebbero disegnati posteggi blu.
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