IL CASO
Sosta selvaggia, incubo a Giubiano
Auto parcheggiate alla fermata del bus, allo stop e in doppia fila: la zona dell'ospedale del Ponte da anni è un caos senza fine. E il progetto del posteggio resta congelato
Auto parcheggiate davanti alla fermata del bus. Auto allo stop, motore spento e nessuno a bordo, proprio davanti alla striscia che delimita l’incrocio. Auto in doppia fila, auto abbandonate, letteralmente, davanti all’ingresso del posteggio per i dipendenti dell’ospedale di Giubiano. E lasciate così male che nessuno può entrare o uscire. Il delirio della ricerca dei parcheggi, per gli utenti dell’ospedale Del Ponte, si presenta uguale a se stesso. Da anni. Congelata al momento l’ipotesi di realizzare, da parte di un privato, un parcheggio strutturato e ampio proprio nell’area destinata al momento a chi lavora nella struttura sanitaria, il tempo sembra essersi fermato, in piazza Biroldi, di fonte alla chiesa, dove il caos si ripresenta identico, se possibile peggiore, ogni mattina della settimana. Una mamma di Malnate lascia la vettura accanto a quella che ostruisce quasi completamente l’uscita dallo stop. «Devo entrare, è mezz’ora che giro e mio figlio ha una visita, rischio una multa ma così è», dice esasperata. Chi lavora non nell’ospedale ma nei locali della piazza, dice che l’unica soluzione è lasciare il proprio mezzo dietro il cimitero, vicino al campo sportivo. «Alla fine sono pochi minuti a piedi, qui è impossibile lasciare per tutto il giorno l’auto». C’è il disco orario nella trentina di posti della zona. E mercoledì un volontario dell’Auser, che a lungo ha atteso alcuni pazienti, ha deciso di contare quanti mezzi, nell’arco di poco meno di due ore, lasciavano liberi i parcheggi allo scadere dei sessanta minuti. «Solo tre macchine hanno lasciato il posto. Tre, possibile?», si chiede. C’è dunque chi abbandona letteralmente l’auto per l’intera mattina o quasi e chi va sistematicamente a cambiare il disco orario.
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