OMICIDIO-SUICIDIO
Spara alla moglie e si uccide
Tragedia della disperazione: con la pistola contro la donna malata da tempo, poi rivolge l'arma contro se stesso. Inutili i soccorsi, deceduti entrambi
Una tragedia familiare ha sconvolto Venegono Inferiore nella mattinata di sabato 30 maggio. Protagonista un'anziana coppia di coniugi residente in via Volta, 81 anni lui, 82 lei. All'origine del dramma ci sarebbe probabilmente la malattia di cui la donna soffre da anni, un morbo di Alzheimer giunto ormai in fase avanzata che le ha distrutto inesorabilmente la vita, i ricordi e la capacità di interagire con gli altri.
Un gesto terribile, quello portato a termine dal marito, a sua volta devastato dall'esperienza della malattia di quella che un tempo era la sua "anima gemella", e che ha avuto conseguenze terribili. Erano circa le 10.30 quando Pompeo Milone, pensionato dopo una vita come commerciante e autotrasportatore, ha impugnato la pistola (regolarmente detenuta) e l'ha rivolta contro la moglie, Maria Valente, facendo fuoco. Poi, convinto di averla uccisa, si è sparato. In realtà, sia pure gravemente ferita, la donna non era morta: così il compagno di una vita, ulteriormente sconvolto da quanto aveva fatto, ha voluto portare a termine il tragico rituale dell'omicidio-suicidio. A sua volta Milone non è morto sul colpo, ma quando sul posto sono arrivate le ambulanze entrambi i due anziani erano ancora vivi. Sono stati soccorsi in loco e trasportati all'ospedale di Tradate, dove però purtroppo, al termine della mattinata, i medici non hanno potuto far altro che constatare il decesso. Sull'episodio indagano i carabinieri, giunti sul posto subito dopo l'allarme lanciato da un vicino. Nella mattinata di sabato, prima della tragedia, Pompeo Milone aveva concesso una mattinata di libertà alla badante, poi si era recato in visita da alcuni parenti. Incontrando un cognato, aveva preannunciato grosse novità. Una tragica previsione che l'uomo non era però riuscito a cogliere. Pompeo e Mario vivevano con due nipoti di 26 anni, gemelle, dopo che l'anno scorso la madre delle ragazze, una delle due figlie dell'anziana coppia, era stata stroncata da un male incurabile.
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