RICERCA
Speleologi varesini in trincea
Delegazione composta da dodici esperti in missione nei cunicoli della Grande Guerra al confine con l'Austria: il loro racconto
Sono rientrati nei giorni scorsi da una spedizione che li ha visti impegnati, sulle montagne al confine con l’Austria, in una campagna di scavi e ripristino a fini di documentazione storica delle linee fortificate della Grande Guerra, dodici speleologi residenti in provincia ed associati al Gruppo Speleologico Prealpino della Valceresio. Quest’anno ricorre il centenario dell’ingresso dell’Italia nel conflitto e gli esperti del sottosuolo sono stati chiamati per ispezionare una serie di gallerie e fortificazioni localizzate sul monte Freikofel, in alta Carnia, nel territorio del Comune di Paluzza in provincia di Udine.
Si ritrovano durante l’estate in quella località decine di volontari, appartenenti a sezioni degli alpini del Friuli, del Veneto e della Lombardia, che sono impegnati da anni in un progetto finalizzato alla realizzazione di un museo all’aperto della Prima guerra mondiale, su un percorso che si snoda per chilometri sulle montagne tra l’Italia e l’Austria che sono state teatro delle vicende belliche. «Siamo stati chiamati – dice Guglielmo Ronaghi, presidente del Gruppo Speleologico Prealpino e coordinatore degli speleologi impegnati nell’intervento – per realizzare la cartografia delle trincee militari che sono tornate alla luce in anni di scavi. Complessivamente abbiamo cartografato oltre 900 metri d’installazioni, lavorando per diverse ore al giorno».
Con Ronaghi sono stati impegnati gli speleologi Damiano Ravasi ed Elisa Torri di Varese; Gabriele Pagani, Emiliano Conti ed Emanuela Baratti di Somma Lombardo; Alessio Vavassori e Cinzia Drago di Angera; Giacomo Rossi di Gazzada Schianno; Giuliano Gagliardi di Gallarate; Marco e Riccardo Bassi di Busto Arsizio. Gli speleologi varesini, alloggiando nei baraccamenti in quota che durante la guerra erano utilizzati dai soldati e cucinando i pasti con stufe a legna dell’epoca, hanno ispezionato gallerie sotterranee che durante la guerra venivano impiegate come ricoveri e magazzini. Sono stati anche rinvenuti residuati bellici e frammenti di ossa dei caduti.
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