CONSUMI A TAVOLA
Stalle varesine, razza piemontese
Sono 294 i capi su un totale di 2.630. Lo rivela un’indagine di Coldiretti sulla carne bovina. «E il 95% della popolazione non è vegano»
Le stalle varesine parlano piemontese. «L’11% dei bovini da carne è di razza piemontese» ha reso noto oggi, 8 giugno, la Coldiretti in occasione del via libera ufficiale da parte dell’Unione Europea al riconoscimento come “Indicazione Geografica Protetta” del vitellone piemontese della coscia.
«La Piemontese è imbattibile - afferma Giancarlo Buzzi, allevatore 58enne di Masciago Primo - Da 15 anni allevo esclusivamente questa razza, perché è molto richiesta». Viene consigliato «per gustarne le qualità organolettiche» di provare il carpaccio crudo; anche senza sale. A Varese, l’allevamento di Piemontese conta 294 capi, distribuiti in 10 aziende, mentre 2630 è il totale dei bovini da carne. E sempre in tema di carne, la Coldiretti spiega in una nota che «il 95% degli italiani è no vegan, mangia carne in modo equilibrato e dribbla fake news, falsi allarmismi e campagne diffamatorie». «Il consumo di carne a livello nazionale risulta ben al di sotto del limite di 500 grammi alla settimana consigliato dall’Organizzazione mondiale della sanità, con il 18% che ne mangia meno di 100 grammi, il 45% dai 100 ai 200 grammi e il 24% tra i 200 e i 400 grammi. Tra carne di pollo, suino e bovino se ne mangia 79 chilogrammi pro-capite, contro i 109,8 kg dei danesi, i 100 kg dei portoghesi, i 99,5 kg degli spagnoli, gli 86 kg dei tedeschi e gli 85,8 kg dei francesi».
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