L’OPERAZIONE
Stazione ripulita. E blindata
Smantellata la tendopoli e protetto l’edificio. Il Pd: «Ora videosorveglianza»
Al posto delle coperte stese come pareti, ci sono le transenne. Pannelli di metallo che impediscono l’accesso. Non alle grandi folle ma ai clochard che per anni hanno abitato nella tendopoli della Stazione dello Stato. Sotto il portico abbandonato non esiste più traccia degli uomini “invisibili”, perché soli, poveri ed emarginati, che per anni si sono rifugiati sotto il portico di un magazzino abbandonato. Invisibili loro, non le loro misere cose per dormire, per vivere. Non la loro variopinta casa che negli ultimi mesi aveva fatto gridare di nuovo (come lo scorso autunno) al degrado e all’abbandono. Perché chi viaggiava sui treni, incrociava con lo sguardo giacigli di fortuna, stendipanni, cumuli di immondizia che negli ultimi tempi avevano invaso anche il sedime ferroviario, a terra, rispetto al porticato rialzato da terra.
Nei giorni scorsi il primi controlli serrati e la presenza della Polizia ferroviaria anche all’ingresso del cortile, utilizzato dai dipendenti della ferrovia, che precede il vecchio edificio (che è proprietà privata delle Ferrovie). Ora, la posta delle reti metalliche per proteggere l’area e impedire, di fatto l’ingresso a chiunque voglia ricavare un altro alloggio abusivo, o anche solo cercare un posto letto in quell’albergo disperazione. Non è il solo luogo dove si è deciso di fare altri interventi. All’interno della stazione vi sono altri edifici trasformati in rifugio, come la ex mensa dei ferrovieri. Anche per queste costruzioni è prevista una messa in sicurezza e una azione preventiva, con la posa di altri pannelli per circoscrivere le aree.
«Grazie alla collaborazione tra istituzioni e forze dell’ordine e con l’impegno di Palazzo Estense si è risolta una situazione che si trascinava da qualche anno, senza alcuna azione di forza e senza nessuno sgombero che potesse acuire la tensione sociale - dice Pino Tuscano, portavoce del Partito democratico locale -. Si è lavorato in silenzio e senza proclami per risolvere la situazione».
La proposta del Pd è di andare oltre, per mettere in sicurezza l’inrea zona. E cioè di monitorare la sicurezza dellarea delle stazioni (dove è presente comuqnue un presidio Polfer) con l’installazione di circuito di sorveglianza «che in ogni angolo, per tutto il giorno, possa registrare quanto avviene e dunque aumentare la prevenzione ela sicurezza, con un circuito di videosrvegliana collegato a una centrale oeprativa delle forze dell’ordine».
Non solo, il Pd varesino chiede «un impegno a Trenitalia e anche alla Regione Lombardia, perché nell’area di competenza oltre la la stazione, nello scalo merci e lungo i binari ancora accessibili in città e in particolare nella zona dello scalo merci, oltre che sui convogli, siano potenziati sorveglianza e sicurezza».
La vicenda della tendopoli alla stazione, sollevata nei mesi scorsi con una serie ripetuta di interventi dal consigliere regionale di Forza Italia, Luca Marsico, sembra dunque avviarsi alla conclusione. Sabato scorso, 9 settembre, si è svolto un sit in per promosso da Conconsumatori e da altre associazioni, per chiedere maggiore sicurezza. Già sabato le presente dei senzatetto erano ridotto al lumicino, anche se l’accampamento non era stato smantellato. Il questore Giovanni Pepè aveva parlato di «controlli e monitoraggi” della situazione. Una serie di sopralluoghi sono stati condotti a ripetizione, fino a quando non le forze dell’ordine ma la proprietà degli edifici della stazione ha provveduto a fare rimuovere la tendopoli e a fare ripulire l’area».
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