L’APPELLO
Strade lunari e niente fogne: è rivolta
I residenti di Cascina Mentasti: «Migliaia di euro buttati per rattoppare buche invece di riasfaltare»
«Il sindaco sa delle migliaia di euro che vengono buttati via per rattoppare una strada impossibile da attraversare, sempre piena di buche? Se si asfaltasse decentemente una volta sola, si risparmierebbero molti soldi....». Indicano le condizioni della strada, gli abitanti di cascina Mentasti: di via Majella che attraversa il rione e si collega con il percorso per andare ad Arcisate e a San Fermo. Una zona nella quale non esistono le fognature «benché quando abbiamo costruito, negli anni Settanta, abbiamo pagato per l’allacciamento», dicono e dove l’illuminazione arriva fino a metà e poi sparisce. All’esterno di molte villette, è buio pesto.
Gli abitanti del borgo che sorge sopra viale Peschiera, area residenziale che si raggiunge dall’incrocio vicino a quello di via Ca’ Bassa, per andare alla motorizzazione, poco lontano dal centro commerciale Belforte, chiedono a gran voce «all’amministrazione comunale, al sindaco che è venuto a trovarci in campagna elettorale e che tutti qui conoscono da quando era ragazzo e stimano, di mantenere le promesse». Servono alcuni interventi per rendere percorribile la strada, anche quella principale: via Monte Nero sale da via Peschiera con una serie di tornanti, è stretta e percorrerla è come compiere un Camel Trophy.
In cima, vi è un tratto che costeggia un dirupo costellato da rovi: uscire di strada di lì, proprio di fronte al circolo, unico luogo di ritrovo per parte dei centodieci abitanti del borgo, può essere semplice, dicono i residenti, ci vuole una protezione.
La strada è stretta e, al di là dei problemi di asfalto che “salta via” e lascia piccole grandi voragini, vi è la mancanza di un autobus più piccolo di quelli da città che arrivi almeno all’imbocco del piccolo borgo. «Qui sembra Baghdad», dicono i residenti, «non c’è un solo tratto di strada percorribile in modo tranquillo». A fasi cicliche, gli abitanti “si fanno sentire”, chiedono interventi all’amministrazione comunale, «ma tutto rimane com’è, se pensiamo soltanto che sono più di quarant’anni che attendiamo la fognatura...». Quando piove in modo violento - e a Varese come noto non è raro - si forma «un vero e proprio fiume che porta via l’acqua in un percorso innaturale e pericoloso, verso valle».
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