Elezioni
Su data primarie M5s accusa: "Il Pd vuole pensioni d'oro"
La replica: "Voi scegliete leader con web e Srl"
Roma, 24 feb. (askanews) - Duro scontro tra Pd e M5s sulla data
delle primarie al 30 aprile, che allontatano la possibilità di
tenere elezioni politiche a giugno.
"La scelta del 30 aprile - ha detto Piero Fassino in direzione -
risolve un problema non banale: si chiude definitivamente il
dibattito sul voto politico a giugno".
Immediato l'attacco via Twitter (rilanciato da Beppe Grillo) di
Luigi Di Maio, vicepresidente della Camera. "Il Pd ha appena
annunciato le primarie il 30 aprile impedendo il voto a giugno
per arrivare almeno a settembre. Miserabili!", scrive l'esponente M5s lanciando l'hashtag #primarieperlapensione.
"Applausi al Pd - rincara sullo stesso social network di il
deputato Danilo Toninelli - che è riuscito nel suo piano:
rinviare le elezioni a dopo agosto per intascarsi le pensioni
d'oro!". E i deputati accusano: "Niente voto a giugno, il Pd
blocca il Paese con le sue #primarieperlapensione!".
Per i Dem il primo a replicare, con ironia, è il presidente
Matteo Orfini. "Dai Luigi - scrive - lo so che è dura vivere in
un partito in cui i leader li sceglie una Srl invece di milioni
di persone, ma non prenderla così male". Stessa linea quella di
Ettore Rosato. "Un partito moderno, europeo e democratico -
afferma il capogruppo Dem alla Camera - nei fatti sceglie così i
suoi leader e non in una riunione d'azienda, né tra i follower di un sito web".
"Le primarie Pd - taglia corto il senatore renziano Andrea
Marcucci - sono vere, serie, democratiche. Tutte cose che Di Maio e M5s ignorano, per loro conta solo la voce del padrone".
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