L'ADUNATA
"Sui treni vogliamo l'Esercito"
Presidio di protesta alla stazione, solidarietà all’addetta aggredita dalle nomadi: "Tornelli alle stazioni e più controlli"
Non c’è stata certo una mobilitazione di massa, ma per gli organizzatori l’obiettivo era lanciare un messaggio chiaro. E così è stato. Ieri pomeriggio alla Stazione delle Ferrovie Nord si è tenuta il presidio promosso da Giacomo Cosentino, consigliere comunale di Forza Italia e tra i fondatori del movimento Orizzonte Ideale, sulla scorta di quanto avvenuto pochi giorni fa nel Milanese, dove un capotreno è stato aggredito a colpi di machete da un gruppo di sudamericani a cui era stato chiesto il biglietto.
La manifestazione, organizzata domenica 14 giugno, ha assunto un significato ancora più profondo alla luce dell’aggressione - per fortuna solo verbale - da parte di sei questuanti di origine romena ai danni di una capotreno, lunedì mattina su un convoglio alle porte di Varese.
«Il nostro messaggio – ha spiegato Cosentino, organizzatore dell’appuntamento che ha richiamato una ventina di persone – vuole essere a due livelli: sul piano nazionale, vogliamo affermare che Matteo Renzi ha ormai perso il controllo della situazione sul tema dell’immigrazione, basta guardare quanto sta capitando a Ventimiglia; sul piano locale, chiediamo di dare corso alla proposta del governatore Roberto Maroni in merito al pattugliamento da parte dell’esercito sui treni negli orari più a rischio. Inoltre, chiediamo che nelle stazioni di Varese siano introdotti tornelli all’ingresso, per far sì che possa accedere soltanto chi ha il biglietto, come già avviene ad esempio a Cadorna; e ancora auspichiamo che Trenord possa aumentare il personale di vigilanza in servizio sui treni nelle fasce più critiche. Inutile dirlo, ma purtroppo non dipende da noi, chiediamo anche più risorse alle forze dell’ordine».
Giacomo Cosentino lancia poi un’altra proposta, che spera possa essere recepita dall’azienda di trasporti: «Negli orari più delicati – prosegue – si potrebbe prevedere l’apertura di una o due porte dei treni, con controllori all’ingresso, affinché salgano in carrozza soltanto gli utenti regolari».
Tutte idee che, assicura il consigliere comunale di maggioranza, finiranno in un documento che sarà sottoposto ai membri dell’assemblea di Salone Estense, «con la speranza che venga sottoscritto dal maggior numero di consiglieri possibile», e poi inviato alla Prefettura di Varese e alla Regione. Al presidio di martedì 16 giugno sono stati esposti un manichino con messaggio contro Renzi e uno striscione in cui si affermava che «la sicurezza è un diritto».
Sul tema è intervenuto anche Leslie Mulas, di Orizzonte Ideale, che ha puntato sull’attenzione sull’aggressione subita l’altra mattina dalla capotreno sul convoglio diretto a Varese: «Di episodi come quello – ha commentato – purtroppo ne capitano a decine, ma prima non facevano notizia. Basta parlare con chiunque viaggi sui treni dopo le 20 o coi controllori: quello che è accaduto non mi stupisce affatto. Anzi, cogliamo l’occasione per porgere la nostra solidarietà a lei e ai suoi colleghi a cui sono capitati fatti simili ma non sono finiti sui giornali».
La manifestazione di martedì, a cui ha partecipato anche il consigliere di Movimento libero Alessio Nicoletti, ha raccolto l’adesione pure di Fratelli d’Italia e Lega Nord, presente con gli assessori Sergio Ghiringhelli e Carlo Piatti. Proprio quest’ultimo, titolare delle deleghe a Sicurezza e Polizia locale, ha sottolineato l’importanza di «garantire a tutti coloro che svolgono il proprio lavoro, dal controllore del treno, all’agente di polizia locale, fino al carabiniere, di poter operare al meglio per garantire la sicurezza della collettività».
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