IL BILANCIO
«Sul Molina aspetto risposte»
Galimberti analizza i suoi primi 100 giorni da sindaco. Poi chiama in causa Regione, Ats e autorità anticorruzione: «Ho scritto loro il 27 giugno. Sto ancora attendendo»
Il sindaco Davide Galimberti ha tracciato oggi, domenica 23 ottobre, alla cooperativa di Belforte, il bilancio dei suoi primi 100 giorni alla guida della città.
L’incontro è stato organizzato dal circolo Varese 3 del Pd: una settantina i militanti presenti. Galimberti ha parlato innanzitutto della riorganizzazione della macchina comunale.
«Con la rotazione dei dirigenti - ha detto - ci sono maggiore trasparenza e legalità. Abbiamo istituito la centrale unica di committenza che si occuperà di fare tutte le gare d’appalto e un ufficio per reperire fondi europei statali».
Altro tema: il progetto stazioni.
«Non è solo una questione di infrastrutture, è il posizionamento della città che vede nuove opportunità».
Il sindaco ha quindi sottolineato l’importanza della partecipazione: «Il supporto dei cittadini è fondamentale, con le loro segnalazioni e i loro suggerimenti».
E ha poi annunciato che, a breve, i richiedenti asilo presenti a Varese, «sono 250, meno che a Busto e Gallarate», verranno impiegati in lavori di manutenzione, come «la pulizia del ciglio delle strade, sotto la supervisione dei tecnici comunali».
Galimberti ha infine affrontato la questione della Fondazione Molina, ribadendo di aver inviato, «il 27 giugno, tre giorni dopo il mio insediamento», una nota a «Regione, Ats e Autorità anticorruzione».
«Siamo al 23 ottobre e chi doveva monitorare la situazione che cosa fatto?» ha quindi aggiunto il sindaco riferendosi alla Regione.
In sala il consigliere comunale Fabrizio Mirabelli, chiamato in causa indirettamente da Galimberti che ha criticato chi «anche dentro al Pd, fa allusioni sulla vicenda Molina». Mirabelli, terminato l’intervento del sindaco, ha voluto replicare: «Vero che l’attività della Fondazione non rientra tra le competenze dirette del Comune ma stiamo parlando di una struttura con 500 dipendenti e 500 pazienti. Se non dobbiamo occuparcene, allora perché ci interessiamo agli ospedali e all’Università?».
Altro servizio sulla Prealpina del Lunedì del 24 ottobre.
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