IL CONTO
Summer festival col buco
Versati solo 27mila dei 92mila euro di fideiussione. Ed è polemica
Si torna a parlare di Summer Festival, anche in consiglio comunale. Tutto parte da un interrogativo in fase question time, durante la seduta consiliare dell’altra sera, presentato da Anna Zambon (Partito democratico): ha chiesto chiarimenti su ogni aspetto che vedesse l’amministrazione direttamente coinvolta con il fallimentare evento di viale Danimarca chiuso ben prima dell’ultima data prevista che era il 2 settembre.
Una relazione affidata all’assessore alle Attività produttive, Claudia Mazzetti, che ha offerto spiegazioni su quanto richiesto, a cominciare dalla regolarità della fidejussione.
Una pratica, quest’ultima, che come ha spiegato l’esponente leghista «va fatta, ed è stata fatta, al momento della presentazione dei documenti». Sarebbe stato infatti impossibile, altrimenti, partire, quando ancora l’ottimismo regnava sovrano dalle parti della Mec, organizzatrice del festival. Ed è proprio sulla cifra finora incassata dal Comune che si crea la prima problematica.
«A oggi sono entrati nelle casse del Comune 27.500 euro dei 92.500 che ancora dovevano essere versati da parte degli organizzatori».
Mec ha ancora a disposizione la giornata di oggi per saldare, avendo come data ultima la chiusura del mese di settembre.
Da domani, se nulla sarà cambiato, si penserà a come agire per escutere quanto pattuito.
L’interesse della giovane consigliera piddina è andato anche ai costi, in termini di servizi erogati, sostenuti dal Comune. Servizi legati, soprattutto, alla sicurezza con l’impiego di «tre agenti della Polizia locale per diciannove serate, con 154 ore di lavoro sostenute a un costo medio di 32 euro, per un totale di 4.928 euro coperto da una parte dei 27mila euro versati per la fidejussione».
Infine, visti gli accumuli di materiale, non poteva che esserci una richiesta di chiarimenti per la pulizia e la responsabilità dello ripristino dell’area.
«Le aree comunali sono state riconsegnate senza la presenza di rifiuti», è stata la risposta di Mazzetti.
Questo perché «i terreni comunali coinvolti non erano quelli dell’area feste, che è una proprietà privata, bensì quelli dei parcheggi, che non hanno subito particolari danni».
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