RESISTENZE
Superbatteri contro antibiotici
Per sensibilizzare la popolazione sul buon uso degli antibiotici di fronte alla minaccia di superbatteri sempre più resistenti, la Società italiana di terapia antinfettiva, con l’appoggio di Msd Italia, ha deciso di presentare sul suo web uno spot in chiave horror con protagonista l’attore Ricky Tognazzi.
Gli abitanti di un borgo medioevale, soliti tenere lontano i vampiri con i rimedi tradizionali, si trovano nei guai quando compare un «supervampiro» che non si lascia intimidire da una semplice coroncina di agli. Notizie più scientifiche su questa iniziativa si trovano sul sito www.antibioticinostradifesa.it e su un opuscolo informativo che verrà distribuito negli ospedali.
Non dobbiamo sottovalutare il valore degli antibiotici come difesa primaria e insostituibile dai batteri e dalle infezioni che ne possono derivare. Ma bisogna usare questi farmaci in modo più mirato. Da un’indagine condotta in tutta Europa risulta che l’Italia, dopo la Grecia, è il Paese dove si consumano più antibiotici in famiglia, negli ospedali e anche negli allevamenti degli animali, non sempre in modo appropriato.
Comuni malattie infettive da tempo sotto controllo farmacologico tornano a essere una minaccia, interventi chirurgici anche banali possono diventare un pericolo per la vita dei pazienti, degenze prolungate con rischio di gravi infezioni ospedaliere, medici disarmati nel dover scegliere una terapia efficace, poca osservanza delle più elementari norme igieniche: è lo scenario che va delineandosi a causa della crescente diffusione di superbatteri geneticamente modificati e resistenti alle comuni terapie antibiotiche.
Nel 2050, se non si interverrà in tempo, le infezioni per resistenza agli antibiotici potrebbero diventare, sia nei Paesi evoluti che in quelli poveri, la prima causa di morte, con oltre 10 milioni di decessi l’anno. Il grido d’allarme dell’Organizzazione mondiale della sanità risale a dieci anni fa, ma la situazione è peggiorata poiché non si sono prese le necessarie contromisure. Da qui la necessità di intervenire al più presto, sostenendo la ricerca e assicurando a tutti la disponibilità di nuovi antibiotici, ma anche imponendo severi sistemi di sorveglianza a livello internazionale. I movimenti migratori oggi così numerosi e rapidi possono aumentare ulteriormente la diffusione delle malattie infettive. (g.c.s.)
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