L’INCHIESTA
Tangenti, 21 arresti. C’è Rizzi
Ipotesi di associazione per delinquere legata ad appalti banditi da varie aziende ospedaliere. In manette anche il consigliere regionale varesino, ”padre” della recente riforma della Sanità
Ventun persone sono state arrestate all’alba di martedì 16 febbraio dai carabinieri del Comando Provinciale di Milano, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Monza e indagate a vario titolo per associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, turbativa d’asta e riciclaggio.
L’indagine, coordinata dalla Procura di Monza e denominata “Smile“, ha ricostruito l’operato di un gruppo imprenditoriale accusato di aver corrotto funzionari delle gare di appalto pubbliche lombarde, bandite da diverse Aziende Ospedaliere per la gestione esterna di servizi odontoiatrici, riuscendo ad aggiudicarsele.
L’indagine avrebbe consentito di ricostruire "come un gruppo imprenditoriale abbia turbato in proprio favore l’aggiudicazione di una serie di appalti pubblici - banditi da diverse Aziende Ospedaliere per la gestione, in outsourcing, di servizi odontoiatrici - corrompendo i funzionari preposti alla gestione delle gare".
Nell’Operazione è finito in carcere anche il consigliere regionale della Lega Nord, Fabio Rizzi, presidente della commissione Sanità ed estensore della recente riforma. Quarantanovenne, medico anestesita, braccio destro del presidente Roberto Maroni, varesino e leghista della prima ora, Rizzi è stato anche sindaco di Besozzo. Ordine di custodia cautelare anche per la moglie dell’esponente lumbard, alla quale sono stati concessi gli arresti domiciliari. Per entrambi l’accusa è di associazione per delinquere. Perquisizioni sono in corso nel domicilio di Rizzi e negli uffici al Consiglio regionale.
Oltre al consigliere regionale fra gli arrestati c’è Mario Valentino Longo, 51 anni, medico odontoiatra collaboratore di Rizzi. In entrambi i casi arresto (ai domiciliari) anche per le mogli, accusate di aver favorito l’interesse ritenuto illecito dei mariti intestandosi il 50% delle quote di società odontoiatriche aperte insieme ad un’imprenditrice definita dalla Procura di Monza la principale indagata nell’inchiesta per corruzione, turbativa d’asta e riciclaggio.
Le indagini, avviate nel 2013, vertono su un giro d’affari per oltre 400 milioni di euro e che ha smascherato un gruppo imprenditoriale che avrebbe vinto illecitamente gare d’appalto per l’esternalizzazione odontoiatrica con la compiacenza di undici funzionari all’interno dell’azienda sanitaria di Desio e Vimercate, dell’ospedale Maggiore di Milano, dell’ospedale Bolognini di Seriate (Bergamo), di Busto Arsizio e Melegnano.
La Conferenza dei capigruppo del Consiglio regionale della Lombardia si è riunita subito dopo che al Pirellone è arrivata la notizia dell’arresto del presidente della commissione Sanità. «Con il presidente Maroni - ha riferito al termine il presidente del Consiglio regionale Raffaele Cattaneo - abbiamo deciso di valutare se e come riprendere una riflessione su quello che è accaduto, dopo la conferenza stampa della Procura di Monza». Nel primo pomeriggio, ha aggiunto Cattaneo, potrebbe tornare a riunirsi la conferenza dei capigruppo. Nel pomeriggio è poi in programma una seduta del consiglio regionale alla quale è attesa la presenza dello stesso Maroni.
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