PEDEMONTANA
«Tangenzialina gratis, la via giusta»
Il presidente Di Pietro a Villa Recalcati Appello al Governo: «Infrastruttura strategica per tutti. Non vogliamo guadagnarci: l‘autostrada è ad uso del territorio»
«La Tangenzialina di Varese deve essere gratis come il Grande raccordo anulare di Roma o come le tangenziali di Palermo o Napoli. L’idea è quella di una regionalizzazione o di una statalizzazione e finché sarò presidente di Autostrada Pedemontana Lombarda questa opzione mi sembra percorribile e la faciliterò. Regione Lombardia è favorevole a statalizzare ma deve avere via libera, è già pronta a mettere le garanzie». A parlare è Antonio Di Pietro, al termine di un incontro durato quasi due ore, a Villa Recalcati, con i sindaci della provincia di Varese. L’ex ministro dei Trasporti per la prima volta ha incontrato il presidente della Provincia Gunnar Vincenzi e tutti i sindaci e amministratori (tranne Regione Lombardia) coinvolti dal passaggio di Pedemontana, ascoltandoli uno per uno, prendendo appunti e fotografando la situazione dell’infrastruttura in questo momento. E ha lanciato un appello al governo: «Pedemontana è strategica».
L’INCONTRO - Di Pietro è arrivato a Varese alle 15.20 con venti minuti di ritardo, da solo, mentre i suoi collaboratori e i vertici di Cal (Concessioni autostradali lombarde) lo attendevano insieme ai sindaci. È stato accolto con una battuta sarcastica a mezza voce: «È in ritardo perché ha trovato traffico sulla Pedemontana?». Ma nell’arco di pochi istanti, il tempo di sedersi a capotavola, ha estratto dalla sua borsa di lavoro gli appunti: «Altro che foto, siamo qui per lavorare, non si perde tempo. E tutti i miei collaboratori li voglio vicini a me». Un vero e proprio carro armato. Dunque, fuori tutti i giornalisti, si è messo in maniche di camicia. L’ex ministro ha parlato con tutti, qualche volta perdendo anche la pazienza e usando uno dei suoi proverbiali «Che c’azzecca?». È stata scandagliata la lista di problemi da risolvere sul territorio: in cima all’agenda ha messo lo svincolo di Gazzada da realizzare, insieme alle questioni di Lozza. Non aveva pranzato e ha gradito il rinfresco organizzato dagli allievi del Cfp di Varese: ha preso un cocktail analcolico e delle pizzette.
LA ROAD MAP - Di Pietro alla fine dell’incontro ha fatto una sintesi: «Abbiamo fatto il punto sulle priorità espresse dal territorio. I sindaci hanno potuto prendere atto che tutto quel che si può fare, lo stiamo già facendo. Parto dalle compensazioni: abbiamo già mandato loro le bozze di convenzione senza le fidejussioni che bloccavano gli accordi e, ora, sono loro che devono approvare in consiglio comunale». Ha poi ribadito il concetto di fondo che ripete da quando a luglio è stato nominato presidente: «Credo che sia necessario fare Pedemontana e credo però che ci sia necessità di un impegno comune sia da parte nostra sia della Regione». Sul pedaggio, ha confermato la necessità di rivederlo: «Specialmente chi va a lavorare, se costa troppo, non usa Pedemontana. Noi abbiamo già ridotto del 30% il pedaggio, contiamo di strutturarlo in modo diverso ma siamo sempre dell’idea che questi collegamenti fondamentali debbano essere assunti direttamente dalle istituzioni. Perché non statalizzare o regionalizzare? Se c’è l’accordo politico, noi non ci mettiamo di traverso, Autostrada Pedemontana Lombarda non vuole guadagnarci sopra: la tangenziale è ad uso e consumo del territorio. La via è tracciata: con soldi pubblici e senza più pedaggio; c’è un piano finanziario e qualcuno deve prevedere il recupero degli investimenti e tutti i conti sono pronti per pagare il debito già contratto. Ma la responsabilità deve essere politica».
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