Tassa d'imbarco, la rivolta dei sindaci
Miotti (Vizzola): "Roma si prende i soldi? Garantirà i servizi"
La scure dei tagli pronta a colpire l’addizionale comunale sui diritti d’imbarco? Se così fosse, per i sette sindaci del sedime aeroportuale non rimarrebbe che una soluzione. “Vorrà dire che tutti i servizi che dobbiamo garantire per la presenza di Malpensa sui nostri territori se li prenderà in carico lo Stato, la Regione o chi per essi”, dice il primo cittadino di Vizzola Romano Miotti e presidente di turno del Cuv. "Ma non noi". Già, perché l’introito che arriva agli enti locali da una maggiorazione del prezzo di ogni singolo biglietto aereo acquistato non è una sorta di premio per il disagio di avere come vicino di casa un aeroporto internazionale, bensì un legittimo indennizzo per far fronte a tutta una serie di uscite maggiori (spaziando dalla vigilanza alla sicurezza fino alla manutenzione delle strade e ai servizi anagrafici) che se non ci fosse Malpensa non esisterebbero. Ma come ha reso noto nei giorni scorsi il vicesindaco di Casorate Sempione, Tiziano Marson, l’addizionale sui diritti d’imbarco starebbe per imbarcarsi definitivamente su un volo diretto solo andata per Roma. E i Comuni aeroportuali rimarrebbero con un pugno di mosche tra le mani.
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