IL MALCOSTUME
Telefonini, pericolo numero 1
Automobilisti “distratti”, ci siamo appostati a quattro incroci e l’osservazione delle abitudini di guida dei varesini conferma le statistiche nazionali
Secondo una ricerca congiunta fra Aci e Istat, l’uso del cellulare alla guida è diventato nel 2015 la prima causa di incidente stradale in Italia. Già l’anno prima, tale utilizzo ha superato, come causa di incidenti, l’eccesso di velocità e la guida in stato di ebbrezza. La distrazione, correlata all’uso di smartphone e telefoni cellulari ha prodotto, secondo un recente studio dei due istituti, il 20,1% del totale degli scontri automobilistici. Si tratta, insomma, di un vero e proprio allarme.
E a Varese? Come ci si comporta con questo nuovo “vizio” degli italiani, legati al telefono almeno quanto alla mamma?
Abbiamo svolto una veloce indagine: venti minuti in quattro punti diversi del capoluogo: via Sacco, viale Borri, largo Flaiano e viale Belforte, con quest’ultima che è la strada più pericolosa della città, secondo i dati della Polizia locale. Il risultato è abbastanza negativo e valuta nel 5% circa gli automobilisti alla guida col cellulare all’orecchio, mentre almeno altrettanti hanno il telefonino in mano per svariati motivi, magari anche a caccia di Pokemon. Sta di fatto che circa il 10% di chi si è incrociato, era distratto. Chiaramente si tratta di un’indagine parziale, ma si sono riscontrate alcune tendenze: gli anziani tendono ancora a telefonare portandosi l’apparecchio all’orecchio, probabilmente per la poca dimestichezza con Bluetooth e vivavoce. I giovani, al contrario, utilizzano gli auricolari o altri strumenti per parlare, ma sono stati “beccati” più volte con il telefono in mano per un WhatsApp, un sms o chissà per cos’altro. Molto spesso l’irresistibile attrazione del telefono arriva al semaforo, come riscontrato più volte all’incrocio fra via Sant’Imerio e via Magenta: si è al volante e allora si decide di passare il tempo chiamando qualcuno, chattando, navigando.
Il problema è che, spesso, la comunicazione prosegue anche quando si riprende la marcia. Come all’altezza di via Staurenghi dove una giovane, accorgendosi di stare per incrociare una pattuglia dei carabinieri, ha tolto il telefono dall’orecchio con un riflesso alla Hamilton, evitando una sanzione pesante.
E si tralascino le altre infrazioni viste in una sola ora e mezza circa di appostamenti, vale a dire i semafori gialli bruciati, le cinture non allacciate, fino ad arrivare a un’altra abitudine italiana: non fermarsi davanti alle strisce pedonali per far attraversare le persone. Insomma, per la Polizia locale e le altre forze dell’ordine ci sarà sempre da lavorare. Da qui all’eternità.
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