IL DISGUIDO
Teresa ko. A casa in 700
Virus intestinale: col Teatro Sociale già pieno per i Legnanesi, l’annuncio della cancellazione delle due serate di beneficenza. Che si faranno il 29 e 30 novembre
Doveva essere una grande festa di teatro dialettale e solidarietà, con protagonisti i Legnanesi e l’Associazione Amici di Alessandro Colombo.
Ma la sera di ieri, martedì 15 novembre, per la prima delle due puntate del nuovo spettacolo sfornato dalla compagnia e proposto a Busto per raccogliere fondi pro-terremotati, è caduta la tegola.
Per meglio dire si è insinuato il virus intestinale, capace di mandare al tappeto ben quindici dei componenti della compagnia.
«In troppi stanno male, non è possibile andare in scena», hanno annunciato dal palco Luigi Campisi (cioè il Giovanni) ed Enrico Dalceri (la Mabilia), regalando la cocente delusione al loro pubblico, che ormai aveva riempito i quasi settecento posti a disposizione in sala.
«Riproporremo l’appuntamento il 29 e 30 novembre, ma stavolta non ce la facciamo. Uno di quelli messi peggio è Antonio Provasio, la nostra Teresa. Ci dispiace tanto».
Risultato: tutti a casa con l’amaro in bocca ma anche con la consapevolezza che alla pancia non si comanda.
“I Colombo viaggiatori”, interpretati dai Legnanesi, dovevano salire sul palco di piazza Plebiscito regalando sorrisi ai fans. Li aspettavano in primis i “Colombo benefattori”Franco e Anna Maria, genitori e fondatori di quell’Associazione degli Amici di Alessandro che - in ricordo del figlio scomparso prematuramente - sfornano da cinque anni questa speciale occasione di spettacolo e solidarietà. Pieno il teatro e pieno anche il cuore, «perché questa - diceva papà Franco, orgoglioso e commosso qualche ora prima dell’appuntamento - è la missione che Ale ci ha consegnato: fare del bene per continuare a regalare il suo sorriso dove possiamo».
Era strafelice anche il sindaco Emanuele Antonelli.
Il quale aveva comprato di tasca sua quattordici biglietti e si preparava a rivolgere «il tributo sentito a una mamma, un papà e tanti ragazzi che si spendono per le persone più deboli. Ma anche ai Legnanesi per aver aderito ancora una volta, tanto che sono gli unici legnanesi ben accetti a Busto Arsizio. L’Associazione, invece, è qualcosa di straordinario. Ha lo stile che piace a me, gente che si è messa a fare beneficenza prima ancora di aver fatto i conti al botteghino».
Già, perché il gruppo bustese ha acquistato le strumentazioni necessarie per attrezzare un poliambulatorio ad Arquata del Tronto già nelle scorse settimane, facendo conto sulla risposta delle due serate di show.
«D’altronde - rifletteva Franco - come potevamo aspettare di fronte all’emergenza del terremoto? E comunque, a conti fatti, la nostra speranza è di poter fare ancora di più».
Altri aiuti in vista, dunque, per gli sfollati del sisma. Ma non solo: «Finché ne avremo la forza, non ci dimenticheremo mai delle altre realtà sociali che abbiamo conosciuto. Come la Croce Rossa, i Free Riders che fanno praticare sport ai disabili, oppure gli Alpini che stanno accanto ai senzatetto. E poi chissà quante future esigenze incontreremo sul nostro cammino».
Insomma, nel ricordo di Alessandro i miracoli si ripeteranno. E non sarà l’inciampo del virus a fermarli: «Riorganizzare due serate è un bel problema, ma faremo in modo di sistemare tutto, andando incontro a chi poteva essere qui stavolta e avrà problemi nelle date di fine mese. Ma, anche se siamo stati sfortunati, non ci fermiamo».
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