IL SISMA
Terremoto: paura in tutto il Nord Italia
Alla prima scossa nel Veronese alle 00.54 del 25 gennaio (magnitudo 4.2) è seguita quella delle 9.06 con epicentro a Brescello (magnitudo 4.9). Non si registrano né feriti né danni
Scosse di terremoto, dalla tarda sera di martedì 24 gennaio fino alla mattina di mercoledì 25 gennaio. La prima scossa, di magnitudo 4.2 è stata registrata alle 00.54 di mercoledì 25 gennaio in provincia di Verona. Secondo i rilievi dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), il sisma ha avuto ipocentro a 10,3 km di profondità e epicentro in prossimità dei Comuni di Bosco Chiesanuova, Cerro Veronese, Fumane, Grezzana, Marano di Valpolicella, Negrar, San Pietro in Cariano e Sant'Anna d'Alfaedo.
Da Milano a Varese ma anche nelle province di Vco e Novara, la scossa più intensa - come confermano dall'Osservatorio astrofisico Schiaparelli - è stata quella registrata alle 9.06 di mercoledì 25 gennaio, di magnitudo 4.9 con epicentro a Brescello di Reggio Emilia, a 33 Km. di profondità.
Dalle 20.36 di martedì 24 gennaio, soltanto nel Veronese le scosse sono state sei, di magnitudo tra i 2.1 e i 2.7 (eccezion fatta per quella delle 00.54) mentre la mattina di mercoledì 25 gennaio, alle 8.30 se ne è verificata un'altra di magnitudo 2.9, avvertita anche nel Milanese. Mezz'ora dopo, altro epicentro, altra scossa, più violenta e di carattere ondulatorio avvertita anche ai piani bassi delle abitazioni del Milanese, del Varesotto, fino a Luino, e del Comasco. Una replica di questa scossa è stata registrata alle 9.24. Il terremoto, di magnitudo 2.3, è avvenuto nella stessa zona, compresa fra le province di Reggio Emilia (dove sono caduti calcinacci dagli edifici e la rete di telefonia mobile è rimasta intasata per alcuni minuti) e Parma. In tilt i centralini dei vigili del fuoco anche se per adesso non si registrano danni né a persone né a cose.
Il terremoto di magnitudo 4.9 è avvenuto nella zona in cui la
placca Adriatica scende sotto l'Appennino, mentre i terremoti
avvenuti nel Veronese si sono verificati nella zona in cui la placca Adriatica spinge per scendere sotto le Alpi. Entrambe le zone di confine con queste catene montuose sono considerate dai sismologi zone di pericolosità moderata, sebbene vicine a zone di pericolosità maggiore, come quelle nelle quali comincia la catena montuosa. Sia a causa della profondità (33,2 Km.), sia perchè è avvenuto sulla placca Adriatica, il terremoto di magnitudo 4.9 avvenuto nel Reggiano è stato avvertito in una zona molto estesa. La placca Adriatica è infatti caratterizzata da una rigidità che favorisce la propagazione dell'energia.
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