VERITÀ?
Test del Dna: attenti al web
Dalla celiachia al diabete all'infarto, non c’è malattia di cui non siano stati scoperti geni che ne aumentano il rischio. Una proliferazione che alimenta un fiorente mercato di test che preoccupa gli scienziati, che sottolineano come una predisposizione non equivalga alla certezza che poi la malattia compaia.
TUMORI La possibilità di predire il rischio tumori con un test del Dna è divenuta famosa grazie al caso di Angelina Jolie, che si è fatta asportare seni e ovaie dopo aver scoperto una mutazione dei geni Brca, che indicano un rischio compreso tra il 50 e l’80%. Oltre a questo però le compagnie offrono test predittivi su tutta una serie di altri tumori, da quello del colon a quello della prostata. Tranne in casi come quello del Brca, scrive l’Airc sul proprio sito, negli altri i test non hanno un grande valore, perché lo sviluppo del tumore passa anche per fattori ambientali.
DIABETE I test genetici predittivi del diabete sia di tipo 1 che 2 sono molto diffusi sul web, ma secondo un recente documento della Società italiana di diabetologia sono «scarsamente utili». Nel caso del tipo 1 possono essere di qualche utilità se una persona ha casi in famiglia. Per l’altro invece sono già state individuate 153 varianti che aumentano il rischio, che però, scrivono gli esperti, non aggiungono nulla alle predizioni basate su fattori come età, sesso, etnia, adiposità, glicemia.
CUORE Un altro dei bestseller tra i test predittivi è quello sul rischio cardiaco, che si basa su 156 geni. Secondo la Società italiana per lo studio della arteriosclerosi «nessun test genetico disponibile in commercio per la valutazione del rischio cardiovascolare è in grado di predire il destino di un individuo sano».
CELIACHIA I test del sangue eseguiti sotto controllo medico sono l’unico metodo per la diagnosi, avverte un documento della Società italiana di gastroenterologia, mentre le autodiagnosi, fatte magari con kit fai da te, sono da evitare.
OCCHI Le compagnie che offrono test monitorano 287 geni per un rischio aumentato di malattie degli occhi, ma secondo le linee guida dell’American College of Ophtalmology questi test dovrebbero essere eseguiti solo su consiglio di un medico.
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