Festa Cinema Roma
Tom Hanks a Roma: mi chiedono perché Trump, rispondo: e Berlusconi?
L'attore ospite del primo giorno del Festival del Cinema di Roma
Roma, 13 ott. (askanews) - E' stato un fiume in piena Tom Hanks nel rispondere alle domande dei giornalisti nel primo giorno della Festa del Cinema di Roma: ha parlato della sua carriera, dei nipoti, che ha ironicamente definito "più divertenti di Fellini", delle elezioni americane, che ha bollato come "il festival della m
.", dei colleghi attori italiani, confessando: "Iinsieme a Benigni saremmo fortissimi". Durante l'incontro con la stampa si è divertito ad imitare alcuni giornalisti italiani: "Mi chiedono: perché in Usa c'è Trump?, e io rispondo: stesso motivo di Berlusconi. Perché?" ha scherzato l'attore.
Hanks, democratico convinto, si è dilungato sulla politica americana: "Ogni quattro anni arriva questo circo per decidere il presidente: a volte il Paese sembra davanti a un bivio, c'è ansia, il mondo ora attraversa una fase con un futuro incerto, ma quando l'America ha affrontato situazioni simili non ha mai cercato un candidato così autoreferenziale, pieno di idee assurde - ha affermato riferendosi a Trump - ci sono sempre stati dei candidati che potevano ricordare quello attuale, ma non abbiamo mai investito su di loro per il futuro, e non lo faremo neanche adesso". Alla richiesta di una spiegazione su una frase da lui pronunciata alla presentazione del suo ultimo film, "Inferno", "l'ignoranza è la cosa più pericolosa", Hanks ha risposto: "Intendevo l'ignoranza non solo in politica. Io sono un attore, parlo di film, ma conosco la storia umana e quando l'ignoranza ha prevalso sono successe cose brutte".
A Tom Hanks, vincitore di due Oscar, per "Philadelphia" e "Forrest Gump", il Festival del Cinema di Roma consegnerà il "Lifetime Achievement Award", mentre esce nei cinema il suo ultimo film, "Inferno", diretto da Ron Howard. Della sua lunga carriera, che comprende film come "Salvate il soldato Ryan", "Cast Away", "Il codice da Vinci" e "Il ponte delle spie", ha detto: "Non rifletto molto sui film fatti, se li rivedo penso solo che sono invecchiato, ma sono l'attore più fortunato del mondo: l'unico modo per misurare il successo è la longevità artistica. Essere un professionista vuol dire seguire un discorso proprio, e io più fortunato di così non potrei essere". (segue)
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