LEGA PRO
"Torno a casa"
Le prime parole di Ernestino Ramella da tecnico biancorosso dopo un'assenza durata 36 anni. Società, si avvicinano le scadenze, ecco Fawas
È approdato al Varese per cancellare la macchia della retrocessione. Questo l’obiettivo del nuovo tecnico biancorosso Ernestino Ramella che, dopo un paio di esperienze all’estero, ritrova la squadra della città che l’ha adottato sin dagli anni Settanta.
«Le vie del calcio sono infinite - dichiara l’allenatore reduce dall’annata in Albania sulla panchina del Flamurtari -. Ho girato il mondo e finalmente posso dire d’essere tornato a casa. Allenare all’estero mi ha completato, fornendomi un bagaglio importante. Sin dalla mia prima esperienza nel settore giovanile del Varese, dai miei maestri Maroso e Sogliano, ho imparato che alla base deve esserci il rispetto reciproco fra le persone».
Anche un anno fa il Varese scelse di affidarsi ad un volto varesino. Allenare la squadra della propria città è una responsabilità in più? «La gente avrà un occhio di riguardo nel bene, ma anche nel male, e forse sentirò più pressione - la risposta di Ramella durante la presentazione nella sede biancorossa di via Manin -. Posso dire con una battuta che io sono nato a Pavia...».
L’allenatore non si sbilancia sugli obiettivi di classifica: «Il vero scopo è cancellare a livello psicologico la macchia della retrocessione – dice l’ex attaccante -. Posso assicurare che cercheremo di fare il massimo. E il massimo può voler dire vincere il campionato o arrivare ai playoff».
Questo il messaggio rivolto all’ambiente: «Non ero un gran giocatore, ma un calciatore normale che però dava tutto. È proprio quel che pretenderò dallo staff e dai ragazzi. La società è riuscita a salvare il Varese rimanendo tra i professionisti. Dovremo restare uniti da qui alla fine, senza ritrovarci a metà cammino con qualcuno che rema contro».
Sul campionato che attende il Varese è questo il commento di Ramella: «La Lega Pro è una sorta di B2, con squadra importanti come Reggiana, Cremonese e tante altre che vogliono vincere. Partiremo da -2, ma non siamo spaventati. L’obiettivo finale dipenderà dalla squadra che andremo a costruire».
Sul fronte societario, intanto, l’iscrizione non è stata ancora perfezionata e il Varese rischia di giungere alle scadenze (giovedì 25 per il pagamento degli emolumenti relativi ai mesi di marzo ed aprile, martedì 30 per il versamento della fideiussione necessaria per l’adesione alla Lega Pro) con il fiatone. Ma il presidente Alì Zeaiter e il vice Massimo Trainito non mostrano tentennamenti. Anzi, per dare ulteriore consistenza al proprio progetto presentano a sorpresa uno dei due finanziatori cui il nuovo patron libanese aveva già fatto riferimento durante la presentazione avvenuta a Palazzo Estense.
Tutto accade nella sede di via Manin, dopo la conferenza stampa del mister Ernestino Ramella e del suo staff. I responsabili della comunicazione bloccano i cronisti e dopo pochi minuti ecco apparire Zeaiter e Trainito accompagnati da colui che, in un futuro neppure tanto lontano, potrebbe acquisire delle quote della società. Si chiama Zack Fawaz (a sinistra nella foto Blitz accanto a presidente e vicepresidente del Varese), anch’egli libanese ma residente in Inghilterra. Dove si occupa - così riferisce il presidente del Varese - di pratiche immobiliari e, soprattutto, di transazioni petrolifere. «Dobbiamo ringraziare i nostri investitori - dice Zeaiter - che hanno creduto in questo progetto e ci hanno dato piena fiducia. Zack Fawaz è venuto a verificare di persona quel che stiamo facendo e qual è la realtà in cui abbiamo scelto di operare. Vedrete che presto annunceremo iniziative importanti, perché vogliamo fare bene».
Il nuovo patron biancorosso rivela che con Fawaz ed anche con Abdul Aziz (l’altro finanziatore mediorientale - anch’egli attivo nel ramo petrolifero - che presto potrebbe sbarcare ai piedi del Sacro Monte) il discorso è aperto da tempo, afferma che il legame con il mondo arabo è ritenuto fondamentale per il rilancio del Varese e sostiene che molti altri imprenditori - libanesi e non solo - sarebbero intenzionati ad investire nel calcio italiano.
Dunque, stando ai propositi, si profila un Varese sempre più internazionale. Ma il primo passo dovrà essere il rispetto delle scadenze. E la sensazione è che Fawaz sia giunto nella “città giardino” proprio per supportare economicamente lo sforzo dei nuovi proprietari. I quali, nel frattempo, sono riusciti nell’intento di trovare un accordo con Equitalia per la rateizzazione di contributi e versamenti.
Di sicuro, un ruolo importante per il futuro l’avranno i rapporti con l’Irak, che Zeaiter ieri ha riaffermato mostrando le certificazioni arrivate dall’ambasciata irachena. Del resto, i rapporti erano già stati consolidati tempo fa con la missione biancorossa in Medio Oriente capitanata dal neo-consigliere Silvio Papini.
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