IL PERSONAGGIO
Tra la Apple e Dodi Battaglia
Diciassette anni e talento da vendere, non si ferma la bella favola del varesino Davide Anselmi
Un talento innato dotato di una tecnica unica, i giusti agganci e tanta umiltà nel mondo del progressive rock. È una vita che ha dell’incredibile quella di Davide Anselmi. Simile ai più grandi geni. Perché se non hai ancora raggiunto la maggiore età ma hai già conquistato un disco d’oro per più di 100mila copie vendute negli Usa (per il concept album “Tearstone”, uscito il 17 settembre 2016 con la Understudios Entertainment, la sua casa discografica), sei batterista, chitarrista, compositore, discografico, produttore cinematografico e collabori con Discovery Channel, National Geographic, Universal Pictures, BBC, AMC e Netflix, il tuo profilo è decisamente sopra la media.
Ma non è finita, nel 2017 è stato reclutato nelle crew dei film come Black Mirror, 13 Reasons Why, Grimm, Pacific Rim: Uprising e Maze Runner: The Death Cure per la revisione delle colonne sonore. E per telefilm come Orange is the New Black di Netflix.
Così la Apple ha deciso di realizzare un documentario sul cairatese che compirà 18 anni il 27 settembre prossimo. Trenta minuti di video, girati tra l’Italia, con la testimonianza diretta di Davide, e l’America con chi, dall’altra parte dell’Oceano, collabora con lui. Uscirà il 10 dicembre e verrà diffuso non solo su Apple Music ma anche su Hulu TV, Chili, (probabilmente) Netflix, iTunes e altri film store online.
E pensare che il percorso professionale di Davide Anselmi è iniziato solo quattro anni fa, nel 2013, grazie alla pubblicazione del primo album, “Eclisse”, le cui musiche orchestrali sono usate tutt’ora come colonna sonora per molti programmi televisivi: fu così che la BBC lo contattò chiedendogli i permessi per la messa in onda dei suoi brani in Top Gear UK. Ma, a dispetto della giovane età, il suo approccio alla musica arriva da lontano.
«Ho iniziato a suonare la batteria a due anni - ricorda - Mi sono avvicinato al mondo della musica grazie a mio padre, chitarrista. Fino a 10 anni suonavo musica pop italiana, poi mi sono spostato verso il rock anni ‘80».
Ed è durante le scuole medie che ha iniziato a studiare la composizione classica e quindi, unendola al rock, è arrivato alla produzione – totalmente da autodidatta – di brani progressive rock. Ma come ci si sente, neppure diciottenni, con questa vita di spicco e un documentario tutto per sé? «Wow - risponde con genuinità - è un traguardo davvero enorme». Intanto frequenta l’Itis Geymonat di Tradate. Come conciliare attività artistica e scuola? »In questi tre mesi estivi lavorerò anche fino alla una di notte, durante il periodo scolastico smetto prima e mentre sono a scuola mi concentro sulle materie. In futuro non so, può darsi che le 250mila persone che mi seguono cambino interessi. So bene che la musica è un ambiente ballerino quindi voglio diplomarmi perito di telecomunicazioni e informatica, questo potrà portarmi comunque anche al di là dell’oceano».
Ricca anche l’agenda dei prossimi due anni: «Nel 2019 uscirà un album in collaborazione con Dodi Battaglia, per ora ci siamo già incontrati e abbiamo iniziato a lavorarci mentre nel 2018 farò un altro tour, in tutta Italia».
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