SCUOLE
Trasloco Canziani: «Ma la scuola continuerà»
Il sindaco non chiude all’ipotesi della ristrutturazione dell’istituto di via Marzorati. Ma da settembre tutti alla Don Bosco
Uno scuolabus per portare i bambini della “Canziani” alla “Bosco”. Un piano di entrata con orari differenziati per evitare il caos in viale Aguggiari. Un tavolo di lavoro con i rappresentanti dei genitori per ricostruire un ambiente il più simile possibile alla scuola di via Marzorati che i 124 bambini della “Canziani” sono costretti a lasciare. Perché è vero che l’edificio è pericoloso, una perizia dice che i vetri non proteggono da vento e uragani, che la struttura non reggerebbe un sisma, però la scuola era bella, colorata e immersa in uno splendido parco. Il trasferimento è una doccia fredda per famiglie e insegnanti. Venerdì sera la riunione nella sala matrimoni di Palazzo Estense per spiegare che cosa accadrà da qui a settembre dopo la chiusura imposta dalla perizia dell’istituto e il trasloco, deciso e concordato in 48 ore, alla don Giovanni Bosco (che fa parte dello stesso istituto comprensivo, il Varese 2 della Pellico). Il sindaco Davide Galimberti ha spiegato ai genitori i motivi per cui in quell’edificio è rischioso entrare. Ma ha anche lasciato aperto uno spiraglio importante verso la ristrutturazione del plesso o comunque il mantenimento dell’identità, anche in futuro, della “Canziani”. «Per prima cosa dobbiamo garantire la sicurezza, la perizia del 2014 diceva già che era necessario intervenire, la mia amministrazione è arrivata da un anno e la nuova perizia è stata una doccia fredda anche per noi, abbiamo cercato una soluzione alternativa». Alle ripetute richieste dei genitori di mantenere l’identità di una scuola pubblica forte e supergettonata da genitori che attraversano la città per portare i bambini alla “Canziani”, Galimberti ha risposto: «Vogliamo dare scuole sicure ai nostri bambini, un edificio moderno è nel nostro programma, vanno trovati i finanziamenti». Ristrutturare la Canziani è impossibile, al momento. Bisognerebbe spendere un milione e mezzo di euro, almeno 500mila euro solo per renderla a norma. Una montagna di soldi che si cercherà di trovare. «Ora badiamo all’emergenza, cioè garantire entro il 10 settembre la riproposizione della Canziani alla Bosco». Garantiti insegnanti, personale e per quanto possibile laboratori e strutture acquistate dall’associazione genitori Miacanziani, presieduta da Serena Raia, con grande impegno e fatica. «Non avremmo potuto consentire l’ingresso in quell’edificio, siamo dispiaciuti ma ci siamo messi subito al lavoro e siamo disponibili a confronto e contributi da parte dei genitori», ha detto l’assessore ai lavori pubblici Andrea Civati.
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