Tunisia
Tunisia promette stop anoscopia forzata per svelare omosessualità
Ministro: no a pratica senza consenso interessato
Tunisi, 22 set. (askanews) - In Tunisia, dove l'omossesualità è punita con la prigione, il governo si è impegnato a vietare l'anoscopia forzata per determinare l'orientamento sessuale. Lo ha annunciato oggi il ministro dello Stato nordafricano per i diritti umani.
Le autorità eseguono accertamenti sui sospetti omosessuali ma "questi esami non possono più essere imposti con la forza, fisica o morale, o senza il consenso della persona interessata", ha detto alla France Presse il ministro Mehdi Ben Gharbia, senza fornire una data specifica per la cancellazione della norma.
Attivisti per i diritti umani stranieri e locali hanno condannato la pratica degli esami anali forzati come "crudeli" e "inumani". Ben Gharbia ha detto che i giudici possono ancora richiedere che un sospetto subisca la prova "ma questa persona ha ogni diritto di rifiutare, senza che il suo rifiuto sia mantenuto come prova dell'omosessualità".
La Tunisia è "impegnata a proteggere la minoranza sessuale da qualsiasi forma di stigmatizzazione, discriminazione e violenza", ha assicurato il ministro.
La transizione della Tunisia alla democrazia dopo la rivolta del 2011 che ha deposto l'ex presidente Zine El Abidine Ben Ali, ha consentito un dibattito aperto sulla situazione sulla comunità gay e lesbica. Tuttavia, numerosi giovani sono stati arrestati a causa dell'omosessualità e condannati nel 2016.
L'omosessualità è ancora punibile con tre anni di carcere ai sensi dell'articolo 230 del codice penale tunisino: il presidente Beji Caid Essebsi ha detto che nno sarà abrogato. "La società civile deve prima essere preparata" per tale cambiamento in un paese musulmano, ha detto Ben Gharbia. (Fonte Afp)
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