IL SERVIZIO
Tuo figlio mangia a sbafo? Ti fermo l’auto
Il Comune deve incassare 40mila euro dalla mensa scolastica: sanzioni severe contro i furbetti
Ancora troppi furbetti della mensa: scatta il giro di vite, con la minaccia del fermo amministrativo dell’auto.
All’appello mancano dai 30mila ai 40mila euro: i conteggi esatti non sono ancora disponibili, ma la cifra si riferisce solo al 2016, mentre non si sa ancora l’ammontare degli insoluti di quest’anno.
Accade perché ci sono molte famiglie che non pagano i pasti dei figli pur continuando a fare loro frequentare il servizio di ristorazione. A rendere nota la situazione in Consiglio comunale è stato l’assessore al Bilancio Cinzia Banfi, alla quale ha chiesto spiegazioni Diego Peri della lista Incontro.
«Rilevo meno entrate dal servizio di ristorazione scolastica - ha puntualizzato -. Vorrei capire se ciò sia dovuto a una minore frequenza della mensa per malattia o perché si sia diffusa la tendenza a far mangiare i bambini a casa per non pesare col buono pasto sul bilancio familiare».
Ma le cose non stanno affatto così. L’assessore ha risposto che i casi sociali sono già stati scremati dagli insoluti: semplicemente, si stanno conteggiando gli ammanchi dovuti a chi non paga pur avendone la possibilità.
Banfi ha reso noto che «Io stessa, col funzionario dei tributi, ho analizzato le cifre, che risultano tutte riferite a persone che non sono sotto osservazione dei Servizi sociali. Si tratta, quindi, di morosi rispetto ai quali procederemo col recupero crediti».
Lo ha confermato anche il sindaco Marco Giudici precisando che «non mi risultano famiglie che preferiscono fare mangiare il bambino a casa per non pagare il pasto».
L’ufficio scuola, nella prima fase di chiusura dei conti, definisce i debiti e trasmette una prima comunicazione alla famiglia, segnalando che si deve pagare entro un termine preciso di tempo; scaduto il termine, la pratica passa all’ufficio tributi, che avvia l’attività di recupero credito inviando una prima raccomandata.
Di solito, in questo percorso, si incamera una buona quota, ma sono sempre molti a non pagare lo stesso.
Il responsabile dell’area finanziaria del Comune annuncia che «a breve manderemo gli avvisi di accertamento. Sarà un modo per chiedere agli insolventi di presentarsi in Comune per fornire spiegazioni ed eventualmente siglare piani di rientro. Se non pagheranno ancora, procederemo col fermo amministrativo dell’auto».
È già successo in passato?
«I casi estremi sono stati sempre pochi, ma comunque il Comune è dovuto intervenire per una questione di equità nei confronti di chi paga puntualmente: in passato è capitato che intervenissimo procedendo col fermo amministrativo dell’auto e l’addebito del dovuto sul conto corrente».
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