ARTE ALLA STATALE
Un giovane armeno e le sue sculture in equilibrio
L’Università degli studi di Milano apre i suoi cortili all’arte contemporanea con un progetto triennale che trasforma questi spazi in un museo di sculture all’aperto, destinato non solo agli studenti, ma alla città e al suo pubblico variegato. Qui verranno chiamati via via artisti viventi, che dovranno creare opere ad hoc in dialogo con lo splendido edificio seicentesco. L’iniziativa parte con «Durk», debutto a Milano del giovane armeno Mikayel Ohanjanyan, vincitore del Leone d’Oro per il padiglione del suo Paese all’ultima Biennale di Venezia.
Nella mostra curata da Donatella Volontè sono proposte due installazioni. In «Tasnerku +1», che significa «Dodici + 1» ed è una rivisitazione di quella presente alla Biennale, il ritmo delle pietre è un’eco di quelle dei 223 megaliti in basalto del sito archeologico di Karahunj, nel sud dell’Armenia, del VI millennio avanti Cristo: nell’installazione le sculture poggiano su un disco di corten intorno al quale sono incisi i versi di Aravot Luso, inno del XII secolo, omaggio alla lingua unificante della tradizione armena. L’altro lavoro è «Dur», «Porta», creato per il loggiato dell’Università: è costituito da due grandi cubi piegati da cavi di acciaio che tengono in tensione un cubo più piccolo al centro, il tutto in un equilibrio perfetto.
«Si percepisce immediatamente un ritmo quando si entra nel cortile del Richini - spiega l’artista -. Si tratta di un’architettura vibrante come le note di una melodia quindi è stato naturale per me inserirmi con garbo in questo spartito musicale a cielo aperto. Le mie opere parlano di tensioni che tendono a un equilibrio proprio come succede per gli elementi architettonici che si reggono sull’equilibrio di forze. L’equilibrio è proprio la capacità di tenere insieme alte tensioni».
E nelle sue opere questa tensione è chiaramente visibile, enfatizzata dalle stesse corde di acciaio che piegano la materia. Forze contrapposte che trovano il loro equilibrio nello stare insieme per raggiungere l’armonia, come succede per la musica e per l’architettura.
«Durk» di Mikayel Ohanjanyan - A Milano, Università Statale, Cortile della Ca’ Granda, via Festa del Perdono 7, fino al 19 marzo da lunedì a venerdì ore 9-20, sabato 9-18; visite guidate gratuite con gli studenti venerdì alle 17.30 e sabato alle 11, con ritrovo davanti all’ingresso principale dell’università, info 02.50312983.
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