L’INTERVISTA
«Un innamorato da stuzzicare»
Rosario Rasizza racconta il matrimonio tra Openjobmetis e Pallacanestro Varese. «Io presidente? Lusingato, ma non fa per me. Vittorelli sarà perfetto»
Openjobmetis è pronta a calare il tris. Nell’imminenza della firma del contratto che confermerà per il terzo anno consecutivo l’azienda di Gallarate come main sponsor della Pallacanestro Varese, l’a.d. Rosario Rasizza ribadisce il rapporto sempre più stretto tra le due parti, anche grazie alle emozioni che la squadra di Paolo Moretti ha saputo trasmettere nell’ultima fase del 2015-16.
«Ci siamo fatti coinvolgere dal brand Pallacanestro Varese che vogliamo sostenere nel suo tentativo di riemergere in maniera professionale verso livelli adeguati alla sua tradizione. In occasione della finale di Fiba Cup mi sono confuso tra la gente in piazza Monte Grappa e mi ha dato grande piacere vedere tanta gente soddisfatta che guardava la partita. Queste emozioni ci hanno stimolato a continuare a dare un contributo: in qualità di a.d. dovrò fare in modo che la sponsorizzazione sia proficua per la squadra e per l’azienda, sfruttando il rapporto priviliegiato con Monica Salvestrin, visto che tra imprenditori ci si capisce».
A proposito di emozioni, che effetto le ha fatto lo striscione della Curva Nord che la proponeva per il ruolo di presidente?
«Chi non sarebbe gratificato nel vedere esposto uno striscione col proprio nome davanti a 5mila persone? Ringrazio chi ha pensato a me, ma ognuno ha i propri limiti: non ho le competenze per fare il presidente di una squadra di basket, preferisco restare sponsor per poter gioire ed arrabbiarmi come un tifoso. Il dottor Vittorelli è la persona giusta al posto giusto: ha grande esperienza di conduzione di CdA: a scegliere i giocatori ci penserà chi ha le competenze per farlo, lui dovrà raccordare le funzioni aziendali, e il fatto che non sia di Varese potrà esser d’aiuto. Tengo a ringraziare tutti coloro che si sono impegnati in maniera disinteressata, in particolare Stefano Coppa che anche ingiustamente a volte è stato oggetto delle ire dei tifosi legate alla loro voglia di vincere».
Quale potrebbe essere il suo slogan per la prossima stagione?
«Divertirsi e far sognare i tifosi lottando per vincere qualcosa indipendentemente dalla realizzazione. Il sogno è più potente dell’obiettivo raggiunto. Fame e motivazioni dovranno essere la chiave, ma è importante anche pensare in grande: se si ragiona in piccolo finiremo penultimi, se si punta al grande traguardo si può andare oltre ogni aspettativa e superare i propri limiti, come ha fatto Ranieri col suo Leicester».
Nonostante il rapporto sempre più stretto con la Pallacanestro Varese anche quest’anno la sponsorizzazione avrà durata annuale: perché questa scelta?
«Se vuoi fidanzarti devi saper conquistare ogni giorno il partner: non voglio dare nulla per scontato, la società e la squadra avranno uno stimolo in più per toccare le corde giuste per continuare a farmi innamorare. Una cosa tengo a dirla a coach Moretti: la prima partita in casa della nuova stagione la dovrà vincere a tutti i costi. Tornare in Europa? Non spetta a me decidere, se si opterà per il sì toccherà a Monica Salvestrin stuzzicarmi per mettere più soldi come accaduto lo scorso anno».
Questione Masnago: diventerà PalaOpenjobmetis dopo il 30 giugno?
«Saremo pronti nel momento in cui Whirlpool non dovesse più essere interessata; dovesse toccare a noi vorrei rinfrescare, imbiancare e pulire la struttura in modo da fare la differenza. Su merchandising e visibilità bisognerà metterci ancora mano per raggiungere livelli adeguati: aumentare la diffusione del brand serve al main sponsor, ma aumenta i consensi e l’attrattività verso altri potenziali investitori».
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