LA TROVATA
Un inno made in Varese
Le Mamme Italiane a Vienna hanno una canzone: l’hanno scritta Paolo Franchini e Luca Fraula, la cui sorella è fondatrice dell’associazione che aiuta i compatrioti. E non solo
Hanno anche un loro inno le Miv, ovvero le Mamme Italiane a Vienna. Un’associazione nata una decina di anni fa per riunire tutte le donne che hanno messo su famiglia nella capitale austriaca, fondata e presieduta dalla farmacista Francesca Fraula, nata e cresciuta a Varese.
Suo fratello Luca, noto musicista varesino (Distretto 51, Albero Fortis), ha composto le musiche di quest’inno, come ci ha spiegato Francesca, che racconta attività e progetti delle Miv.
Com’è nata la canzone?
«L’idea mi è venuta lo scorso anno a Natale, quando sono tornata a Varese per le vacanze. Ho visto il video della “canzone di Natale di Varese” che ha scritto mio fratello Luca e che era stata cantata da tante persone della città. È stato allora che ho pensato che avrei voluto avere una cosa simile per la mia associazione. Ci siamo dati da fare, abbiamo iniziato con una bozza di testo, poi riformulato dal paroliere varesino Paolo Franchini e appunto dal maestro Luca Fraula, grande pianista e musicista oltre che mio fratello! L’abbiamo registrata, ma dobbiamo ancora fare un bel video prima di ufficializzarla».
Quali i principali step dell’associazione?
«Le Miv (in tedesco Verein) sono nate per creare momenti di incontro, chiacchiere e conoscenza. Una cosa che faceva bene sia alle mamme che ai bambini. Negli ultimi anni le famiglie italiane che si trasferiscono a Vienna sono aumentate in maniera esponenziale, così ci siamo trovate anche ad “assistere” in qualche modo i connazionali appena arrivati che hanno sempre dubbi e domande sulla burocrazia, sugli asili, le scuole, i medici e così via».
Quante siete?
«Tantissime. La pagina Facebook, che è stata aperta circa 5 anni fa, conta più di 1200 membri. E siamo in aumento. Ogni settimana ricevo circa 20 e più richieste di entrare nel gruppo»
Le iniziative?
«Abbiamo creato una lista di baby sitter italiane, «che teniamo sempre aggiornata e che ha un doppio scopo: aiutare le famiglie a cercare una persona fidata per i loro bambini, ma anche aiutare tanti giovani studenti a trovare un’occupazione. A ottobre è partita (seconda edizione) la “scuola delle MIV”, in modo che i nostri bambini imparino anche la grammatica italiana. Poi cerchiamo di aiutare gli altri: l’anno scorso abbiamo raccolto fondi per i bambini della scuola indiana “Under the Bridge”, mentre quest’anno stiamo raccogliendo donazioni per Amatrice”.
Prossime iniziative?
«Abbiamo in programma, oltre ai classici incontri mensili, anche degli “incontri con il passeggino”, gli “incontri trans-danubiani” (per le mamme che sono un po’ più lontane”, un “aperitivo prezioso” e la “merenda di Natale per le famiglie. Qui a Vienna si vive bene, la città è ben organizzata, soprattutto per le famiglie, per i bambini. I bambini a partire da una certa età si muovono da soli, i mezzi di trasporto funzionano, la sanità anche. Insomma si sta bene. Anche se la nostra patria un po’ ci manca sempre. E forse per questa ragione sono nate le Miv. E, come si dente nella canzone, l’Italia resta nel nostro cuore».
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