FEBBRE CICLISMO
Una città tinta di rosa
Entusiasmo sulle strade del centro per il passaggio della carovana del Giro d'Italia: in migliaia a bordo corsa. Applausi per tutti i protagonisti, Basso e Alafaci i più acclamati. La giornata nera di Damiano Cunego
Giornata "in rosa" per migliaia di varesini, un'intera città che ha confermato il suo amore per lo sport delle due ruote e i suoi protagonisti, abbracciando virtualmente la carovana del Giro d'Italia di passaggio intorno alle 13.30 nel corso della diciottesima tappa Melide-Verbania. Strade del centro gremitissime, con migliaia di persone a stento tenute a distanza dalle forze dell'ordine, e piazza Monte Grappa assiepata all'inverosimile, quando pochi minuti dopo le 13.30 hanno iniziato a transitare i primi mezzi della polizia stradale, in una sorta di staffetta con gli atleti (gruppo compatto) subito seguiti dalle ammiraglie. Applausi ed entusiasmo, nonostante la visione sia stata a dir poco rapida, con il pubblico che faceva a gara nel tentativo di riconoscere questo o quel campione. L'applausometro ha toccato punte record per gli eroi locali Ivan Basso ed Eugenio Alafaci, ma anche il rosa di Alberto Contador si è difeso bene. Poi, tra l'entusiasmo e una punta di delusione dovuta alla natura "mordi e fuggi" dell'evento (pensando ad esempio a quel 2008 quando Varese era stata "protagonista assoluta" dei mondiali), la folla si è via via diradata tornando alla sua vita di tutti i giorni, mentre la carovana rosa ha proseguito la sua galoppata verso il lago Maggiore e il traguardo di Pallanza. Epilogo sfortunato di Giro d'Italia per uno dei protagonisti più attesi, il vincitore della corsa nel 2004 Damiano Cunego. L'atleta veneto è stato protagonista di una rovinosa caduta all'altezza di Sesto Calende, mentre si trovava coinvolto in un tentativo di fuga: clavicola destra rotta e sospetto trauma cranico, è stato costretto al ritiro ed è stato accompagnato all'ospedale di Gallarate.
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