Usa
Usa, denaro da governi esteri, riemerge conflitto interessi Trump
Dopo documento consegnato al Congresso ritenuto insufficiente
New York, 25 mag. (askanews) - Anche se poco dopo la sua elezione aveva detto che avrebbe completamente evitato di incassare denaro da contratti con governi esteri, sembra che il presidente americano Donald Trump non stia rispettando la sua promessa e che, anzi, continui a rischiare di infrangere le regole, stando a un documento pubblicato dal Congresso. Allo stesso tempo alcuni manager dei sui hotel sostengono che l'impero di Trump non sia pronto a fare uno sforzo in questa direzione, soprattutto perché è difficile capire se un cliente lavora per un governo straniero, e anche perchè potrebbe risultare un elemento negativo per gli alberghi del gruppo.
La legge americana, invece, su questo punto è molto chiara: vieta ai funzionari del governo di incassare guadagni provenienti dal denaro di governi stranieri. In un documento consegnato dalla Trump Organization alla commissione Esteri della Camera si sostiene che è molto difficile "riuscire a identificare in modo chiaro tutta la clientela". Inoltre l'organizzazione di Trump ha fatto sapere di essere in grado di identificare solo coloro che dicono esplicitamente di lavorare per un governo straniero.
Allo stesso tempo, ha scritto il Guardian, rispetto ai lunghi rapporti inviati in passato al Congresso, le aziende di Trump hanno consegnato solo otto pagine, corredate da 17 foto di lussuosi hotel e di campi da golf. Per i democratici la risposta è risultata inadeguata e hanno chiesto a Trump di vendere le sue proprietà o di far esaminare in modo più approfondito il suo patrimonio e le sue aziende al Congresso.
Tutto questo riporta in primo piano il possibile conflitto di interessi del presidente, già emerso a gennaio. Un problema che si unisce ai rapporti tra la sua campagna elettorale e l'intelligence russa e al licenziamento del direttore del Fbi, James Comey, che secondo un suo memo avrebbe ricevuto pressioni da Trump per chiudere l'inchiesta russa. E ancora al braccio di ferro con il Congresso per approvare le riforme della sanità e fiscale, poste al centro del programma del presidente, ma ancora molto lontane dall'essere attuate.
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