Asia
## Usa hanno un serio problema nel Pacifico: si chiama Duterte -2-
Roma, 27 set. (askanews) -
La fine della guerra fredda cambiò le carte in tavola. Washington e Manila trattarono nuovi accordi di alleanza strategica e le basi militari vennero smantellate e sostituite da una presenza più leggera, poi rafforzata solo due anni fa grazie a un accordo firmato da Obama con l'allora presidente Benigno Aquino. Un paio di settimane fa, però, Duterte ha chiarito che i corpi speciali americani di stanza nell'isola di Mindanao dov'è presente una forte insorgenza islamica, "se ne devono andare".
Forse i militari no, ma certo a scappare a gambe levate, al momento, sembrano soprattutto gli investimenti americani. L'andamento del mercato borsistico e della valuta locale, il peso filippino, è in caduta libera da tre settimane. L'agenzia di valutazione finanziaria Standard&Poor's ha spiegato che, alla base di questo crollo, ci sono le incertezze politiche connesse alla guerra alla droga e, appunto, la politica estera imprevedibile. Ma Duterte, dal canto suo, ha già rivelato qual è la sua ricetta per affrontare questa crisi: "Non c'è nessun problema. Io lancerò delle alleanze commerciali con la Cina e la Russia. Gli altri investitori se ne vadano pure".
A Pechino, inoltre, si è rivolto oggi per chiedere una mano nella guerra alla droga. Duterte è andato in un laboratorio della droga a Luzon - secondo quanto racconta l'agenzia di stampa giapponese Kyodo - e ha parlato, rivolgendosi direttamente ai cinesi: "Vorremmo che controlliate la vostra gente e vi focalizziate sui propri criminali".
Non è chiaro quando sia accaduto, ma il leader filippino ha anche chiarito di aver avuto incontri segreti con il presidente cinese Xi Jinping e col primo ministro russo Dmitri Medvedev. E ha offerto la mano a Pechino sulla vicenda dei territori contesi nel Mar cinese meridionale, per risolvere la quale il suo predecessore aveva deciso un ricorso a un Tribunale arbitrale ottenendo una sentenza favorevole, che tuttavia la Cina ha dichiarato di non riconoscere. In questo senso potrebbe esserci una svolta con la visita che Duterte farà in Cina il prossimo mese. Inoltre, il capo di Stato ha detto che vorrebbe, entro il 2016, recarsi in Russia. (Segue)
© Riproduzione Riservata