SERIE A1
Uyba, allarme... pubblico
Poca fiducia e presenze sugli spalti in calo ma la squadra c’è
Non è bastato costruire una buona squadra con diverse giocatrici italiane giovani e futuribili e un paio di atlete importanti per ridare al pubblico di Busto la voglia di Uyba.
L’ultimo dato della campagna abbonamenti fa segnare quota 1450 tessere staccate, comprese probabilmente quelle riservate agli sponsor, un dato che segna un meno 200 rispetto alla passata stagione quando ci fu già una diminuzione di quasi 400 fedelissimi rispetto all’annata precedente.
Quasi 600 abbonati in meno in due anni sono un dato poco confortante per il club e per la proprietà ma sono anche la risposta a una politica che probabilmente non convince più la fetta meno appassionata del tifo.
Fatale nel dare il via all'emorragia la brutta stagione 2015/’16: squadra con nomi ben poco spendibili per un pubblico dal palato che s’è fatto esigente (solo Degradi e Papa giocano ancora in A1) e un rendimento “tragico” che ha portato il tifoso che s’era appassionato grazie alla grande scalata al vertice a fischiare e ad abbandonare. Un peccato originale che Busto sconta anche in questa stagione che viene dopo un’annata discreta con una finale europea disputata e il ritorno nei playoff.
Neppure il contenimento dei prezzi ha riportato la gente a fare la tessera. L’offerta più ampia con la Superlega e Legnano sul territorio (ma la Sab non è concorrenza nei numeri) sono alibi che possono reggere, Ma al conto del diminuito appeal vanno aggiunte la convinzione della gente di non essere competitivi per il titolo (ma nell’era pre-scudetto la situazione non era diversa e il pubblico invece saliva di numero) e la percezione di una società per la quale il progetto sportivo esiste ma non è prioritario su tutto il resto. E l’Uyba 2.0 ha davvero tanto “resto” di cui si occupa e lo palesa.
È un peccato, ribadiamo, che le cose stiano in questo modo perché la formazione di quest’anno ha potenzialità e avrebbe meritato più fiducia.
Saranno i risultati e un ritorno forte alle promozioni che in passato hanno fatto da apripista al boom di pubblico a invertire la tendenza?
Intanto la contrazione del numero degli spettatori si è evidenziata anche nella gara del debutto casalingo che tradizionalmente, soprattutto nel quinquennio “magico” dal 2010 al 2014, ha sempre salutato l’esordio della squadra con un bagno di folla ben sopra le tremila presenze con un picco di addirittura 4300 spettatori fatto registrare nel 2013 quando la prima interna coincise con la sfida con la Foppapedretti Bergamo, avversaria che ha Busto ha sempre significato tutto esaurito o quasi.
Sabato 21 ottobre, per la “prima” con Filottrano tra abbonati e paganti erano presenti sulle tribune 2.193 spettatori: nelle undici stagioni nella massima serie solo in una occasione c’è stata meno gente al palazzetto per la prima uscita delle farfalle. Nel 2008 furono in 1584 ad assistere alla gara contro Cesena. Quella con Filottrano non era partita di cartello, ma il segnale non è dei migliori. L’auspicio è che vincendo ritorni la voglia di Uyba.
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