REGOLE DI BUON VICINATO
Valichi chiusi di notte. «Prima parliamone»
Maria Chiara Gadda, parlamentare del Pd, ha incontrato l’ambasciatore della Svizzera: no ai provvedimenti del Canton Ticino che penalizzano i frontalieri e le imprese italiane
No alla richiesta del casellario giudiziario per i frontalieri italiani che vanno a lavorare in Canton Ticino. E no anche al provvedimento, assunto sempre dal vicino cantone elvetico, che esclude le imprese italiane dagli appalti pubblici sotto la soglia di 8,7 milioni di franchi. E infine: prudenza nel chiudere di notte i valichi, tra cui quello di Ponte Tresa, per timore di nuove rapine in Svizzera. Queste le prese di posizione che il parlamentare del Pd, Maria Chiara Gadda, ha esternato oggi, 27 aprile, all’ambasciatore della Confederazione elvetica in Italia, Giancarlo Kessler, nel corso di un’audizione del comitato Schengen. «La legge del Canton Ticino che impone sia richiesto il casellario giudiziario per i lavoratori italiani transfrontalieri in Svizzera non è conforme all’accordo di Schengen e dovrà essere cancellata dal Ticino su richiesta delle autorità federali entro la fine di giugno» spiega in una nota l’onorevole Maria Chiara Gadda, ricordando che il ministro Giancarlo Padoan l’ha posto come elemento ostativo «alla ratifica degli accordi fiscali tra i due paesi». E sull’esclusione dagli appalti pubblici, la parlamentare dei Democratici annuncia di aver segnalato «la preoccupazione tangibile di molte imprese italiane» rivelando che «anche su questo l’ambasciatore ha ribadito che la Confederazione sta valutando attentamente la misura introdotta in Ticino, per capire se sia compatibile con l’accordo tra Svizzera e Unione europea, confermando che lo spirito della legge dovrebbe essere un altro».
Maria Chiara Gadda ha spiegato inoltre di aver fatto presente all’ambasciatore, pur riconoscendo l’esigenza di tutela della sicurezza interna, «la chiusura del valico di Ponte Tresa a seguito di un tentativo di rapina, per la quale probabilmente è mancata la giusta collaborazione tra le autorità competenti». «Il comitato Schengen tornerà a monitorare ad ottobre gli esiti della chiusura notturna dei tre valichi con la Svizzera di Cremenaga, Novazzano-Marcetto e Pedrinate». Stoccata finale al Carroccio: «Spiace che la Lega Nord anche in questa occasione non abbia ritenuto porre domande relative ai lavoratori transfrontalieri piuttosto che alle nuove norme ticinesi sugli appalti, evidentemente sono altre le loro priorità e vivono con un certo imbarazzo il sostegno alle posizioni della Lega dei Ticinesi che mal si coniugano con quelle dei lavoratori e delle imprese italiane».
© Riproduzione Riservata