L'INTERVISTA
"Varese cammina da sola"
Il presidente Stefano Coppa: "Più budget grazie al lavoro, nonostante l'azzeramento dei contributi politici"
Dopo due annate sofferte sui fronti budget e sponsor, l’estate 2015 di Stefano Coppa è stata all’insegna della serenità. Il rinnovo in blocco dei sostenitori della passata stagione - in attesa di ulteriori novità a settembre - è un segnale importante della credibilità del progetto della Pallacanestro Varese nonostante le delusioni del campo delle ultime due stagioni: «Si riparte dalla conferma in blocco degli sponsor principali - spiega il presidente - dopo che nei due anni precedenti avevamo sempre avuto qualche defezione. Openjometis ha rinnovato e sono rimasti anche i vari Teva, Cimberio, Brother, Carlsberg, Whirlpool e Leroy Merlin, che ha aumentato il suo contributo. E qualcosa di interessante bolle in pentola anche per quanto riguarda i nuovi partner: in agenda abbiamo un incontro con un potenziale sponsor di maglia oltre ad altre trattative da approfondire. A ciò si aggiunga anche l’incremento di risorse garantite dal consorzio, dunque il fatto che il budget possa salire - vedremo più avanti di quanto - dopo 5 anni di progressiva riduzione è un obiettivo alla portata».
Un cambio di segno importante dopo che nel 2013 e nel 2014 le operazioni di mercato erano state legate a filo doppio alla raccolta risorse estiva?
«Nei primi tre anni del progetto, attraverso la politica arrivavano quasi 1,8 milioni; ora siamo a zero e il milione e 200mila euro recuperato dal 2013 è tutto frutto della nostra attività di marketing, indirizzata sempre sul territorio ma puntando su aspetti diversi legati ai ritorni di immagine e al prodotto basket. La cultura imprenditoriale del CdA di Pallacanestro Varese e Varese nel Cuore ha dato grossi impulsi di crescita in questo ambito».
Non solo serie A ma anche settore giovanile: quali sono le novità in vista?
«C’è l’accordo con l’istituto Maria Ausiliatrice che diventerà la casa del nostro Minibasket permettendoci di aumentare le ore di palestra del 50 per cento. E stiamo cercando di fare qualcosa del genere anche per il settore giovanile. Nel frattempo si lavora anche per perfezionare un accordo con la Robur et Fides che ci consenta di reclutare sul territorio in maniera sinergica; ho trovato grande sintonia con Cesare Corti e stiamo studiando un modo interessante per collaborare in maniera costruttiva, non rinunciando alla rivalità ma senza inutili guerriglie».
Quali altre idee sono allo studio per veicolare maggiormente il prodotto Pallacanestro Varese?
«Proveremo a sfruttare la vetrina dell’Europa per aumentare le risorse: non sarà semplice ma l’approccio è completamente diverso rispetto a due anni fa. Abbiamo idee da sviluppare sia per quanto riguarda lo sviluppo del brand che per l’utilizzo del palazzetto. Il merchandising? Non è un discorso di introiti ma di visibilità del marchio, attraverso prodotti come palloni e canestri da Minibasket si può entrare nelle case di chi non ci segue con assiduità».
Come giudica le novità in vista sulla visibilità del basket in TV?
«L’opzione Rai più Sky sarebbe un grandissimo colpo: se Ferdinando Marino riuscirà ad ottenere un risultato del genere avrà svolto un lavoro eccezionale. Intanto per la possibilità di aumentare le risorse ricavate dai diritti TV e per la qualità del servizio, ma soprattutto per la maggior visibilità che ne ricaverebbe il movimento. Andare da uno sponsor proponendo la vetrina di tre partite settimanali tra la prima emittente nazionale in chiaro e la prima satellitare ci garantisce molto più appeal».
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