COLPO DI SCENA
Varese, choc Foresti
Dimissioni da direttore generale: «Non sono perfettamente in linea con le idee di qualcuno. Ringrazio Basile, persona capace e leale»
Il campionato non è ancora iniziato e il Varese si agita già. Lo scossone arriva da fuori campo: Diego Foresti ha rassegnato lunedì 28 le dimissioni da direttore generale.
«Una scelta sofferta, ragionata, non istintiva», ufficializzata soltanto un mese e mezzo dopo il suo ingresso in piazzale De Gasperi. Che, al di là dei motivi, crea inevitabili fibrillazioni.
Foresti accetta di parlare, rimane composto nelle sue argomentazioni, quando pronuncia nomi lo fa ammantandoli di positività. Altri, invece, non li fa. Cita più volte il vicepresidente Paolo Basile, mai il massimo dirigente Aldo Taddeo. «Il Varese Calcio è comandato da due persone - dice -, io ringrazio Basile. Un uomo per bene, leale, umile e capace, un tipo di persona che poche volte ho avuto la fortuna di conoscere. Vive la sua vita per il Varese, lo ringrazio di avermi accolto e di aver capito, in questo momento, la mia situazione».
E il motivo del suo addio, allora? Foresti si limita a dire che la clamorosa decisione è legata ad una mancanza di sintonia con qualcuno all’interno della società (Taddeo?): «Non sono perfettamente in linea con le idee di qualcuno» la sua dichiarazione testuale.
In buona sostanza l’ex dirigente di Monza e Como lascia intendere che, ad un certo punto, non riusciva a svolgere il suo lavoro come avrebbe voluto: «In questo momento un direttore generale, qui, non serve. È meglio che questo ruolo non sia ricoperto».
Foresti insiste nel sottolineare come gran parte dei rapporti instaurati nell’ambiente biancorosso fossero buoni: «È stato un mese e mezzo intenso, molto difficile per certi versi ma anche contrassegnato da tanto entusiasmo. Ho lavorato con un gruppo meraviglioso: penso a Enrica Bianchi, la segretaria, a Roberto Bianchi e ad altre persone. Se c’è una cosa che funziona benissimo è il settore giovanile: sono stato a stretto contatto con Massimo Scodellaro e mi sono trovato in maniera ottima». Parole importanti anche per Edoardo Russo, uno dei nuovi soci del club biancorosso: «Un ragazzo intelligente, competente, di una educazione estrema. Merita di ritagliarsi uno spazio considerevole». Foresti cerca di rimanere lontano dalla polemica, però l’articolarsi delle sue frasi mette pian piano a fuoco alcune sue convinzioni: «A Varese c’è un dilettantismo finto, in realtà dovrebbe esserci un professionismo vero» dice ad un certo punto, aggiungendo: «Non potevo più continuare».
La chiusura di Foresti è un auspicio: «Mi auguro che la squadra possa fare bene, anzi sono sicuro che lo farà. I presupposti ci sono, il gruppo è valido, l’allenatore anche».
La società, dal canto suo, ha annunciato il divorzio da Foresti con un breve comunicato diramato nel tardo pomeriggio: «Varese Calcio comunica che Diego Foresti ha rassegnato le dimissioni e a partire dalla data odierna non ricoprirà più l’incarico di direttore generale del club biancorosso. Al signor Foresti auguriamo le migliori fortune personali e professionali». In serata il vicepresidente Basile ha aggiunto: «Mi spiace. Perdo la quotidianità di una persona che ho imparato a conoscere e apprezzare in questo mese e mezzo di lavoro. Chi mi conosce, però, sa che davanti a problemi personali, d’ambientamento e familiari, faccio sempre un passo indietro».
A livello societario cambierà qualcosa? «Assolutamente no - tranquillizza -. Andiamo avanti e pensiamo già alla partita di domenica a Borgaro».
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