LA SESTA GIORNATA
Varese col fiatone. Pro da capolista
I biancorossi piegano il fanalino di coda Derthona con una clamorosa rimonta (3-2). Tigortti con autorità sul Crema (1-0). Pari in extremis per la Caronnese col Como (2-2)
Pazzo Varese, solida Pro Patria, irriducibile Caronnese, traballante Varesina. Questa è in sintesi la sesta giornata del troneo di Serie D per le varesine: incassano tre punti i biancorossi, al termine di una rimonta che pareva impossibile dopo 27’ e i tigrotti, che marchiano l’ennesimo successo con la firma di capitan Mario Santana, confermandosi leader del Girone B in coabitazione con Rezzato (sconfitto in casa dalla Virtus Bergamo) e dal Darfo Boario (vittorioso di misura sul Lumezzane).
Il punto, prezioso per com’è maturato, l’ha guadagnato la Caronnese,che impatta in casa contro il Como (2-2) e resta in vetta al Girone A in compagnia del Gozzano (0-0 a Chieri).
Continua a zoppicare, invece, la Varesina, sconfitta anbche a Pavia (2-0), mentre l’Arconaese rimedia un poker fra le mura amiche a opera della rediviva Pro Sesto e la Bustese (Girone B) detta legge a Trento (1-4).
VARESE TRA INCUBO E APPLAUSI
Un incubo a lieto fine: il Varese conquista tre punti col fanalino di coda Derthona, al termine di una partita in cui il vecchio cuore biancorosso ha rischiato più volte il tracollo. I biancorossi sono andati in svantaggio già al 3’ dopo un’incertezza di Frigione, preferito a Bizzi, e a una spettacolare rovesciata di Personé.
Passano 24’ e Ekimov raddoppia, approfittando di una mischia in area, con palla finita sulla traversa e difesa varewsina spettatrice non pagante.
Sembra finita ma al 44’ un’invenzione di Molinari riapre il match: l’attaccante riceve palla sulla sinistra, appena dentro l’area di rigore, si gira creandosi lo spazio per il tiro e infila l’angolino alla sinistra di Murriero.
Quel che accade negli spogliatoi è immaginabile e quando i biancorossi ritornano in campo con Repossi al posto di Lercara, si capisce subito che, almeno l’approccio ala gara, è cambiato.
Al 6’ è Rudi a cogliere il palo a portiere battuto e sulla prosecuzione dell’azione, Noamann stende proprio Repossi. Rigore netto e Longobardi insacca, nonostante il tuffo di Murriero.
Il Derthona reagisce e le squadre si allungano perché il Varese sentye che osando può acciuffare i tre punti. Però è in questo frangente che Frigione si merita appalusi a scena aperta, salvando il risultato su due capovolgimenti di fronte, il primo su una punizione calciata da Mazzocca e il secondo respingendo una conclusione dell’ottimo Ekimov, prima che Noaman calci alle stelle sulla ribattuta.
Il Varese però risponde azione su azione e Repossi fa ammattire la retroguardia ospite. Si arriva così al 42’, quando, su una ripartenza improvvisa, proprio Repossi entra in area da sinistra e infila Murriero con un preciso rasoterra: pubblico in visibilio e festa grande anche in campo, con Ekimov che rimedia il rosso per proteste.
TIGROTTI AVANTI TUTTA
Alla vigilia, il Crema era squadra accreditata d’ottima quadratura. E in effetti i bianconeri han tenuto testa alla Pro Patria, bloccandone spazi e velleità fino al 43’ del primo tempo, quando il solito Mario Santana ha giocato di precisione, calciando appena dentro i sedici metri, la palla della vittoria.
Nella ripresa, la differenza tattica e tecnica è emersa: il Crema ci ha provato ma è stata la Pro Patria, a suo agio nel contenere e ripartire, a tenere in mano il pallino del gioco. L’unico brivido ai tifosi biancoblù, l’ha procurato una giocata dell’ex varesino Marazzo, all’86’ ma Guadagnin ha neutralizzato in presa la conclusione del bomber. E alla fine i tigrotti possono esultare per aver riacciuffato al vetta della classifica, complice la sconfitta casalinga del Rezzato.
CARONNESE MATURA IN... EXTREMIS
La capolista Caronnese supera l’esame di maturità col Como, seppure non ha pieni voti: il 2-2 finale vale oro, perché i padroni di casa stavano per assaggiare la prima sconfitta stagionale a opera di una squadra in crescita. I lariani, infatti, andati sotto per un autogol di Sentinelli, che svirgola la respinta su un cross di Villanova. Il Como, trascinato dall’ottimo Fall, impiega solo 5’ a rimettere in parità l’incontro. Ci pensa Bova a inzuccare l’1-1 su calcio d’angolo.
La partita s’infiamma e si creano occasioni dall’una e dall’altra parte, fino all’epilogo da nervi tesi: tra il primo e il terzo minuto di recupero, entrambe le squadre restano in dieci per le espulsioni di Gentile e di Parisi.
La ripresa si apre col Como a cercare il vantaggio che arriva, puntuale, al 63’ con un rigore trasformato da Sentinelli.
Passano pochi minuti e prima Kucich nega a Braccioli il 2-2 e subito dopo Fall fallisce l’1-3 per... difetteo d’equilibrio.
Roveda e Cicconi imitano i due compagni e tra il 79’ e l’84’ la partita resta inchiodata sull’1-2. Dopo di che si arriva al finale concitatissimo: Corno e Puccio vanno a un millimetro da pari, Fall sparacchia il possibile 1-3 addosso a Gionta e, al 2’ di recupero arriva il rigore che sancisce un pareggio giusto: Massarto sigla il 2-2 e la Caronnese resta capolista col Gozzano, bloccato sullo 0-0 a Chieri.
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