MERCATO OJM
Varese e Kangur più lontani
Il biennale non è sufficiente, difficile accontentare le pretese economiche dell’estone
Seconda fumata nera nella trattativa in corso tra Varese e Kristjan Kangur.
L’ala estone, tornato in città dopo la fine dell’anno scolastico del figlio Robert (con lui si è rivisto anche il connazionale Janar Talts, in biancorosso dal 2011 al 2013), ha incontrato nuovamente la dirigenza biancorossa nella serata di venerdì.
Ma nonostante il passo avanti effettuato dalla società di piazza Monte Grappa rispetto all’iniziale proposta biennale, al momento attuale non parrebbero esserci le condizioni per un accordo, e lunedì 20 l’atleta estone chiuderà le valigie per fare ritorno in patria. A quanto sembra c’è ancora distanza tra l’offerta dell’Openjobmetis, che aveva puntato sulla durata biennale dell’accordo per stimolare il 34enne giocatore, e le richieste di Kangur, che nutre evidentemente ancora aspettative economiche di una certa portata dopo il rendimento positivo dei suoi 5 mesi e mezzo in maglia biancorossa (8.1 punti, 3.9 rimbalzi e 1.6 assist).
Varese non sembra comunque intenzionata a chiudere definitivamente le porte all’ex capitano della stagione 2014-15, auspicando che il mercato non porti a Kangur quelle proposte alternative che si aspetta (le possibili sirene per un ritorno in patria non garantirebbero comunque lo stesso livello economico del club biancorosso). D’altra parte la società di piazza Monte Grappa non vuole neppure “erodere” le sue risorse economiche in questa fase iniziale del mercato, per non doversi trovare a fare sacrifici sui giocatori-cardine del roster da scegliere con ogni probabilità dopo le Summer Leagues del mese prossimo.
Così come accaduto per Chris Wright prima dell’affaire-doping, le operazioni di rinnovo con due giocatori di provata sostanza - ma con caratteristiche da uomini di complemento - sono state discusse su basi economiche che non costringessero poi l’Openjobmetis a trovarsi a corto di risorse quando ci si troverà a scegliere i sostituti di Wayns e Davies, prime punte del roster 2015-16. In ogni caso quella a Kangur sarebbe una rinuncia dolorosa, soprattutto per l’indotto extra-tecnico - in termini di leadership silenziosa in spogliatoio e di capacità di instillare all’interno del gruppo la sua dedizione al gioco di squadra - che ha contribuito a dare la svolta alla stagione passata.
E d’altro canto poter contare su una garanzia umana e tecnica come Kangur, eventualmente in coppia con il suo ex compagno di Siena e Milano David Moss, permetterebbe alla coppia Coldebella-Moretti di assumersi qualche rischio in più sulle altre scelte di mercato, escludendo comunque il ruolo di playmaker dove l’ingaggio del prospetto Avramovic spinge l’Openjobmetis verso un giocatore rodato con doti da regista puro. Per questo si confida che la partita possa riaprirsi eventualmente più avanti, anche se nel frattempo si sonda il mercato anche nel ruolo di Kristjan Kangur, visto che a oggi la Varese 2016-17 avrà 7 stranieri nuovi su 7.
© Riproduzione Riservata