Varese-Expo e stazioni Il ministro sale sul treno
grandi operePrima di inaugurare la Fiera alla Schiranna vertice tra Martina, sindaco e assessori a Palazzo Estense
Un’ora a porte chiuse nell’ufficio del sindaco, al primo piano di Palazzo Estense. Poltrone disposte a semicerchio: al centro il ministro Maurizio Martina e Davide Galimberti, a corona gli assessori e il vicesegretario generale del municipio. Nella stanza accanto, in attesa di incrociare a loro volta il titolare del dicastero per le Politiche agricole, il leader regionale del Partito democratico Alessandro Alfieri, l’onorevole democrat Maria Chiara Gadda e il segretario cittadino del Pd e consigliere comunale Luca Paris.
Un vertice in piena regola, in cui si intrecciano rapporti istituzionali e identità politiche. Sul tavolo: la candidatura di Varese a un ruolo non più di retrovia nella partita sul futuro dell’area che ha ospitato Expo, ma anche il finanziamento del progetto che ridisegnerà la zona delle stazioni ferroviarie, con collegamenti infrastrutturali tra i due terminal cittadini e una completa riqualificazione dell’area attorno ai binari.
L’idea di cantiere verrà poi presentata alla città nel pomeriggio, tra gli stand della Fiera campionaria inaugurata in mattinata proprio dall’esponente del Governo di Matteo Renzi. Ma quando Martina lascia Palazzo Estense per raggiungere la Schiranna stringe già sottobraccio il dossier con le soluzioni progettuali elaborate dai tecnici comunali. «Documenti da studiare, approfondire e su cui lavorare da subito» assicura dopo aver ricevuto dal sindaco la speciale medaglia coniata per le celebrazioni del bicentenario dell’elevazione di Varese al rango di città.
Una promessa?
Di più: un impegno assunto su un arco temporale definito e ravvicinato: settimane, non mesi. Il rilancio dei terminal ferroviari cittadini, per cui è stato chiesto a Roma un finanziamento di 18 milioni di euro attraverso un bando del Governo riservato alle città capoluogo, si salda infatti alla rivoluzione annunciata dei collegamenti tra Varese, Malpensa, l’area metropolitana, il Canton Ticino e l’Europa e che dovrebbe, a sua volta, favorire l’aggancio con il volano di sviluppo, non solo economico, innestato sulla “piattaforma” che ha ospitato i padiglioni dell’Esposizione universale. Un milione di metri quadrati che saranno solo in parte occupati dello Human Technopole di cui Palazzo Chigi attende, forse a giorni, il nuovo masterplan. Galimberti preme l’acceleratore: «Varese si candida a essere protagonista di questa grande possibilità di crescita e di sviluppo».
E Martina non chiude la porta, anzi: «Le soluzioni per il futuro dell’area Expo - risponde -si proiettano su un quadrante ben più esteso, che include la città metropolitana milanese e anche il territorio varesino. Risorse pubbliche e private saranno mobilitate attorno a un polo innovativo, concepito come un grande incubatore di investimenti pubblici e privati su progetti di ricerca e di innovazione e non devo certo essere io a sottolineare le eccellenze e la vocazione di Varese in questo ambito. La città si è mossa, ha compiuto i primi passi concreti. Nelle prossime settimane lavoreremo insieme per garantire una prospettiva e costruire solide certezze».
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