SERIE D
Varese in vetta: il valore della conquista
Meriti e lacune del gruppo di Baiano, campione d’inverno con il Chieri. Un Bottone fisicamente a posto e la rifioritura di Scapini condizioni indispensabili per restare in alto
Il Varese campione d’inverno insieme con il Chieri ha qualcosa dentro che va oltre le qualità tecniche. Perché sulla carta non è la squadra più forte. Perché ha avuto costantemente problemi a centrocampo. Perché una volta esaurita la buona partenza di Scapini (5 gol nelle prime 10 gare di campionato), non ha più trovato un riferimento avanzato da salto di categoria.
Eppure, nonostante le lacune suddette, è lassù, in cima alla classifica, a braccetto con una squadra, quella di Manzo, che ha potenzialità enormi sia a centrocampo (D’Iglio, Poesio, Campagna, Tettamanti) sia in attacco (Messias, Anastasia, Pasquero, il nuovo arrivato Villa). Ed è davanti ad una Caronnese che, pur con caratteristiche diverse rispetto al Chieri, ha uomini importanti in tutti i reparti con un attacco letteralmente esplosivo ( Mair e Corno hanno realizzato 21 gol in due).
Tutto ciò che cosa significa? Semplicemente che il primato dei biancorossi è una conquista, non un risultato dovuto. E che per continuare a stare in alto, a combattere per la Lega Pro, servirà che questa squadra riesca a girare al massimo, sperando che la congiuntura sfavorevole in termini di infortuni evapori e che alcuni giocatori chiave conservino o ritrovino condizione e smalto.
Tre casi. Il primo, Bottone. È uomo di caratura superiore, il giocatore in grado di dare spessore e personalità al centrocampo. Però deve stare bene. Fino ad ora, invece, ha dovuto convivere con gli alti e bassi fisici legati al lungo stop per infortunio a cui è stato costretto prima di sposare il Varese.
Il secondo, Giovio. Da mesi convive con una fastidiosa tendinite che ne frena lo slancio. Il modo in cui sta stringendo i denti, riuscendo a sfornare prestazioni preziose, è encomiabile, ma va da sé che non possa tirare la corda all’infinito. È dunque auspicabile che la pausa serva a risolvere il problema che lo sta tormentando.
Il terzo, Scapini. In avvio di stagione ha segnato gol pesanti ed è stato pimpante. Poi si è afflosciato. Può succedere agli attaccanti, soprattutto quando il gol comincia a mancare (non segna da 7 gare). Ma il Varese non può permettersi di perderlo. Ritrovare Scapini (e confidare in un buon rendimento di Moretti) sarà condizione imprescindibile per poter rimanere in alto.
Quando Francesco Baiano, il tecnico, dice di essere «orgoglioso di allenare questi ragazzi che cercano sempre di fare il massimo» non esprime un concetto banale. Il suo messaggio è chiaro: più di così, a livello di risultati, è quasi impossibile fare.
L’infortunio di Zazzi è stato un colpo duro da assorbire; quello di Piraccini ha acuito le difficoltà offensive. La società è intervenuta sul mercato per rimediare, rinvigorendo la rosa ma non riuscendo ad inserire “top player”. Ecco perché diventerà fondamentale poter contare su un Bottone al cento per cento e su uno Scapini rifiorito. Al netto, s’intende, di eventuali sorprese a gennaio, quando aprirà il mercato dei professionisti.
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