SERIE D
Varese, parla la maggioranza
La società ringrazia Armocida e annuncia: a breve nuovo Cda. Franco Colombo mette l’accento sui debiti della gestione precedente
Varese calcio, all’indomani delle dimissioni di Giuseppe Armocida dal Cda, parla la maggioranza della società biancorossa. Lo fa attraverso un comunicato “istituzionale”, nel quale tenta di tranquillizzare in merito ai prossimi passi che dovranno essere fatti per “regolarizzare” i vertici societari a quattro giorni dall’addio del presidente Fabio Baraldi. Ma c’è anche un contributo che arriva, a titolo personale tramite un post su Facebook, da uno dei componenti della stessa maggioranza in seno al Cda, Franco Colombo, nel quale si affronta nel dettaglio la questione dei debiti pregressi, ovvero relativi alla gestione dell’anno di Eccellenza, prima dell’ingresso degli attuali soci di maggioranza.
«Il Varese - si legge nel testo diffuso in tarda mattinata da via Manin - ringrazia l’avvocato Armocida, dimissionario dalla carica di consigliere, per il lavoro svolto e i contributi di idee che ha portato nel periodo in cui ha fatto parte del Cda. Augurando all’avvocato Armocida ogni bene, il Varese apprezza la sua decisione, coerente con le divergenze, sia operative che strategiche, avute con la maggioranza. In attesa di possibili nuovi ingressi nella compagine azionaria, che agevolino la strada di una gestione virtuosa, preludio indispensabile per il raggiungimento dei risultati sportivi che la nostra piazza deve avere, il Varese precisa che il Cda resta in carica con i consiglieri Aldo Taddeo, Paolo Basile, Franco Colombo, Veruschka Guerra e Enea Melchiorri. Nei prossimi giorni il Cda si riunirà per la ratifica delle dimissioni del Presidente Fabio Baraldi e del consigliere di minoranza Armocida».
Tutto regolare? Parrebbe, a leggere queste righe. Anche se, a rafforzare l’idea di una situazione “esplosiva”, concorrono alcuni dettagli, come quel passaggio in cui le dimissioni vengono definite ”coerenti con le divergenze, sia operative che strategiche, avute con la maggioranza”.
Fin qui l’ufficialità della “voce societaria”. Quanto a Franco Colombo, l’ex presidente di Confapi Varese, con un lungo excursus tecnico, snocciola cifre e conti relativi alla gestione della società al 30 giugno 2016 affidandole al social: «Sono sempre stato zitto per il rispetto dell’immagine che il Varese calcio e la sua storia dovrebbe meritare, ma non mi è possibile tacere oltre. Leggo molti interventi a riguardo del Bilancio 2016 . E le inesattezze riportate da alcuni sono più gravi perché fatte da chi era presente e conosce come era la situazione al 30 giugno 2016».
«Nessuno ha certificato il bilancio (che non è neanche depositato, si depositano solo dichiarazione dei redditi come per le società di persone) , è stato redatto con il supporto di professionisti come avviene per ogni srl, ma la decisione di come apporre la cifre, nel rispetto dei principi contabili, spetta alla proprietà.
Siccome è stato redatto un bilancio in utile il fisco è solo contento perché incassa le tasse e non gli importa quali pricipi contabili sono stati scelti per le appostazioni.
Qualcuno parla di quote regalate (quote neanche versate nella loro totalità) come se regalare debiti fosse un regalo. Incolpando anche chi le ha prese dichiarando che se ne vuole fare un business. Una chiosa finale. Quando si parte travolti da entusiasmo è facile poter sbagliare e non si può colpevolizzare chi cade in questo sbaglio. Ma dire cose inesatte e tendenziose per fare apparire cose diverse dalla realtà è un atto non solo deprecabile ma meschino».
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