IL PROGRESSO
Varese, primo prelievo a cuore fermo
Paziente dona i reni e salva due vite: l’equipe del professor Grossi dà il via a una pratica diffusa in Europa ma non in Italia
Ha donato nuova speranza a due pazienti, entrambi ricoverati a Milano, che attendevano un trapianto di rene. E se ha potuto trasformare la propria generosità in un atto d’amore, lo deve all’equipe medica dell’ospedale di Circolo che lunedì 20 febbraio ha praticato la prima donazione di organi prelevati da paziente a cuore fermo.
Normalmente, infatti, in Italia, quando si parla di prelievo multiorgano si fa riferimento a una donazione da parte di un paziente per cui è stata sì accertata la morte cerebrale, ma il cui cuore non ha ancora smesso di battere.
«All’estero il prelievo di organi a cuore fermo è una prassi molto diffusa, - spiega il professor Paolo Grossi, direttore del Dipartimento Trapianti dell’ASST dei Sette Laghi - mentre in Italia è praticata solo da pochissimi centri, primo fra tutti l’ospedale di Pavia, e comunque non ha trovato applicazione fino al 2010. Per Varese questo è il primo caso, ma mi auguro che questa prassi possa consolidarsi, perché offrirebbe l’opportunità di aumentare notevolmente il numero di organi disponibili per i tanti pazienti in lista d’attesa. E’ importante tenere presente che, grazie alle procedure di perfusione sia prima che dopo il prelievo, la qualità degli organi donati da un paziente a cuore fermo è assolutamente sovrapponibile a quella degli organi prelevati a cuore battente. Certo, la procedura da seguire è più articolata e complessa, e varia a seconda che si tratti di un arresto cardiaco prevedibile oppure della conseguenza di un evento acuto improvviso, ma i vantaggi sono evidenti e importanti».
La prima donazione a cuore fermo di Varese è avvenuta grazie alla generosità di una donna di cinquant’anni che in vita aveva espresso la propria volontà a donare e all’impegno di un gruppo di professionisti affiatati in servizio all’ospedale di Circolo che quotidianamente si dedicano ai prelievi di organi e tessuti.
Il fegato è stato trapiantato con successo all’ospedale Niguarda di Milano, dove un altro paziente ha ricevuto uno dei reni.
L’altro rene sta invece funzionando nel corpo di un paziente del Policlinico di Milano.
I vari tessuti prelevati sono invece conservati nelle rispettive banche, in attesa di essere utilizzati per ridare nuova vita ai pazienti in attesa.
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