LA PROTESTA
"Varese, ricomincia da zero"
Duecento tifosi biancorossi manifestano contro la dirigenza attuale e chiedono rispetto per la storia del club: "Ripartiamo dall'Eccellenza ma con una nuova società"
Erano quasi 200 i tifosi del Varese che nella mattinata di sabato 4 luglio hanno manifestato contro la società, ormai da un anno prigioniera di un debito pesante, sull’orlo del fallimento e reduce dalla retrocessione in Lega Pro. Un’espressione di dissenso civile: i partecipanti del corteo, partito dallo stadio e arrivato fin sotto la sede di via Manin, hanno intonato cori, acceso qualche fumogeno e mostrato uno striscione con la scritta: “Varese merita rispetto”. Ad organizzare la contestazione la Curva Nord che rivendicando il proprio amore per i colori biancorossi (“Noi abbiamo Varese nel cuore”) punta l’indice contro le gestioni recenti e attuale del club che hanno portato verso una crisi sempre più acuta, condita anche da punti di penalizzazione legati ad inadempienze economiche e dal coinvolgimento di un paio di giocatori nell’inchiesta sulle partite comprate dal Catania nello scorso campionato. Nel mirino soprattutto i dirigenti degli ultimi mesi e del presente (Laurenza, Cassarà, il direttore generale in carica D’Aniello) ma anche degli anni passati (Rosati e Montemurro). La società sta cercando di trovare le risorse per partecipare al prossimo campionato di Lega Pro (entro il 14 luglio vanno presentati una fideiussione da 400mila euro e i pagamenti degli emolumenti di marzo e aprile per 800mila euro) ma il messaggio dei sostenitori è stato chiaro: “Via tutti! Ripartiamo dall’Eccellenza senza questa dirigenza”.
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