IL FENOMENO
Varese stappa la bottiglia
In provincia 101 enoteche e 27 aziende vinicole. Fiori: «Nicchia di eccellenza»
La carica delle 101 enoteche. È la rivincita del buon vino («La vita è troppo breve per bere vini mediocri», scrisse a suo tempo Goethe) in una provincia, come quella di Varese, in cui la produzione vinicola è tradizionalmente un fenomeno di nicchia. Basti pensare ai pochi ettari coltivati a vite tra Angera e il Sacro Monte, alle 27 aziende vinicole e al solo vino - i Ronchi Varesini - che può fregiarsi del titolo Igt (indicazione geografica tipica). In tutto il Varesotto, secondo uno studio ad hoc della Camera di Commercio di Milano, Lodi e Monza Brianza che fotografa il settore al dicembre 2017, c’è un’enoteca ogni 8.800 abitanti. In Lombardia, dove se ne contato 986, di enoteche ce n’è una ogni diecimila. A riprova del fatto che i ritrovi dove fare acquisti, degustare e dove i meno esperti possono essere indirizzati verso la giusta scelta piacciono parecchio a queste latitudini. E la voglia di enoteca, un settore che dà lavoro a 126 persone (più o meno gli stessi titolari dell’attività), è in costante crescita dal 2009 ad oggi (+14%).
«Pur essendo una produzione di nicchia, quella delle uve da vino nella nostra provincia può essere considerata a tutti gli effetti un’eccellenza», ha dichiarato Fernando Fiori, presidente di Coldiretti Varese.
«La storia dei nostri filari, la cui nascita è fatta risalire indietro nel tempo, fino al Cinquecento, ha prodotto bevande di pregio, assaporate - si dice - anche da personaggi di lustro, come nel caso del cardinale Carlo Borromeo. E, forse, è anche per questo che la cultura della “bevanda di Bacco”, qui a Varese, è solida, radicata e capace di produrre anche un interessante numero di enoteche, spesso e volentieri condotte da giovani imprenditori».
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