L’INTERVISTA
«Vavassori non ha torto»
Pro Patria costretta a emigrare per allenarsi. La presidente Patrizia Testa: «Confido nel sindaco»
Certo, il problema è annoso. Ma non per questo meno penalizzante per l’attuale proprietà.
La Pro Patria e i campi d’allenamento, ovvero una storia infinita fatta di promesse, speranze, accordi saltati sul più bello.
L’ultimo nodo riguarda il mancato finanziamento della Regione per fare i terreni in sintetico promessi dal Comune. Una faccenda che ha scatenato l’ex patron Pietro Vavassori, spingendolo ad allargare il ragionamento pure sulla questione di una Busto che non aiuta la sua gloria sportiva.
«Riguardo al discorso dei campi, Vavassori non ha certo tutti i torti», dice Patrizia Testa, presidentessa della Pro Patria, riferendosi all’intervista dell’ex patron alla Prealpina.
«Sto vivendo in prima persona lo stesso problema. Adesso prendo atto di questo ennesimo rinvio: da quello che so, si partirà con la bonifica a settembre e basta. Il progetto dei campi in sintetico sembra essersi arenato, o perlomeno: al momento non sappiamo se il denaro per finanziarlo arriverà, e chi lo tirerà fuori».
Delusa?
«Certamente, perché anche quest’anno la Pro Patria dovrà pagare altri campi: Casorate, Olgiate Olona, Rescaldina. E gli introiti delle squadre del settore giovanile andranno alle società che mettono a disposizione le strutture. Sono tutti costi in più per la proprietà».
Una proprietà che, proprio per venire incontro alle esigenze del vivaio, ha finanziato il rifacimento del campo di allenamento retrostante i popolari coperti.
«Certo, lo stiamo pagando noi. Era un campo in cattive condizioni, ogni volta che pioveva diventava una pozza di fango. Ora è diventato un bel terreno a disposizione dei ragazzi del vivaio e della scuola calcio. A nostre spese. Il dato di fatto è che anche quest’anno continueremo ad avvalerci di strutture esterne al territorio di Busto. Auspico che le cose cambino, altrimenti bisognerà riconoscere che Vavassori su questo argomento non ha torto».
Cosa si aspetta allora la massima dirigente del club tigrotto?
«Che nella prossima stagione possiamo disporre almeno di un altro campo e mezzo per eliminare costi pesanti per la società. Devo dire che il sindaco Emanuele Antonelli sta prendendo a cuore la situazione e si è reso conto dei salti mortali che sta facendo questa compagine societaria del territorio, che oltre alla sottoscritta comprende due soci fondamentali come Nazareno Tiburzi e un imprenditore che non vuole figurare pubblicamente».
La numero uno di via Ca’ Bianca fa anche una puntualizzazione riguardo alla questione della fideiussione della scorsa stagione, versata da Vavassori stesso per consentire al sodalizio bustocco di partecipare al campionato.
«A scanso di equivoci: la sottoscritta ha scoperto solo lo scorso mese di gennaio che la fideiussione era stata garantita da Vavassori anziché da Emiliano Nitti e Fulvio Collovati. Non vorrei che qualcuno pensasse che ne fossi al corrente fin dall’inizio: l’ho scoperto da sola all’inizio del 2016. Né Vavassori né i miei ex soci mi avevano detto come stessero davvero le cose».
Intanto qualcosa si muove sul fronte del supporto dell’imprenditoria alla società: dopo quello con Unet Energia (che sarà main sponsor), è ufficiale anche l’accordo con Hupac, azienda leader nel trasporto intermodale.
«Giovedì 1 settembre presenteremo la nuova maglia coi loghi dei due principali sponsor», conferma Patrizia Testa. Non sono alle viste, almeno per ora, altri accordi d’un certo rilievo. Resta viva la speranza che altre aziende seguano l’esempio e dimostrino che Busto non è davvero così sorda al richiamo.
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