IL PERSONAGGIO
«Venite ad ammirare i miei presepi»
Ne ha collezionati centinaia: ora la sua casa-museo è a disposizione dei visitatori
«Quando ero piccolo e vivevo con la mia famiglia vicino a Rovigo, ogni Natale mio padre riempiva mezzo salone con un presepe realizzato con le sue mani».
Vito Liboni è commosso mentre mostra un presepe che rappresenta la sua infanzia, commissionato da lui a un artigiano che ha immortalato proprio quell’immagine scolpita nella sua mente: la madre che allatta il fratellino, lui che gioca e il papà che munge la mucca. «È da lui che ho ereditato questa passione» esclama indicando la sua collezione di 500 presepi, in gran parte italiani, ma anche fatti in tutto il mondo. Molti li ha acquistati o realizzati lui stesso, altri gli sono stati donati: fatto sta che, negli anni, è riuscito ad allestire una mostra permanente che occupa due piani di un cascinale della Massina, in via Dante 4. Come ha cominciato a collezionarli? «Quando avevo sette e otto anni già li realizzavo io: usavo le mance per comprare le statuine e facevo presepi col cartone - ricorda Liboni - Ho coltivato quest’arte durante gli anni di Seminario, vedendo quelli dei frati Cappuccini. Poi, 25 anni fa, mi sono iscritto all’Associazione amici del presepe di Milano. Col tempo ho ricevuto presepi in regalo, anche da amici rientrati da viaggi all’estero, ne acquistavo alcuni, altri li facevo io, altri ancora li recuperavo prima che li smontassero alle mostre». A colpire è anche la forte impronta locale: fra gli allestimenti spiccano la chiesa di San Giulio della Massina e la chiesa di Santa Maria Assunta. Attorno è tutto un proliferare di presepi grandi e piccoli, di statuine di varia fattura: uno proviene da Alberobello, altri da San Gregorio Armeno di Napoli (coi personaggi in terracotta e con gli occhi di vetro), altri dall’Amazzonia (fatti con legno di palma e zucche), dall’Africa, da Gerusalemme dalle Filippine, da Perù e Bolivia; c’è anche una riproduzione dell’Ultima Cena di Leonardo. «Invito tutti a venire ad ammirare la mia collezione» conclude Liboni che ha anche appeso uno striscione all’esterno della sua casa per attirare visitatori.
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